Termovalorizzatore di Padova, la politica «frena» la nuova linea in arrivo

Mogli, buoi ma soprattutto rifiuti dei Paesi tuoi. In sintesi, la vicenda ciclica del termovalorizzatore di Padova. Rilanciata ora dalla proposta di Herambiente di chiudere le due linee esistenti, 1-2, sostituendola con una più efficiente, da 80 milioni di euro. Un’ipotesi che ha subito messo sul chi vive la politica padovana, Comune in primis. La posizione si può riassumere così: efficientare va sempre bene, ma che non diventi una scusa per aumentare i rifiuti in arrivo. Perché il tema finale è sempre lo stesso: Padova vive male il ruolo di inceneritore di rifiuti non solo locali, ma del NordEst. E ogni progetto che riguarda il termovalorizzatore di Padova viene letto come un tentativo di far affluire più rifiuti, da molte parti d’Italia. La logica è semplice: più brucio, più guadagno.

Termovalorizzatore di Padova, la nota di Herambiente

«Il progetto, tuttora in divenire, di spegnimento delle linee 1 e 2 del termovalorizzatore di Padova e contestuale sostituzione di queste con una più moderna linea, si inserisce pienamente nella strategia industriale di Herambiente, realtà in cui confluiscono tutti gli impianti di trattamento rifiuti del Gruppo Hera – spiega la nota di Herambiente -.  Tale strategia, con importanti investimenti annui, mira a garantire ai territori il costante utilizzo delle migliori tecnologie disponibili sul mercato, con l’obiettivo di ottenere efficienza industriale e protezione ambientale allineate ai massimi standard. Come sugli altri impianti, non solo di termovalorizzazione, presenti nel Paese, ciò avviene anche per l’impianto di Padova e rappresenta un valore e una garanzia per tutti i cittadini».

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«Il razionale che guida la scelta di fare ulteriormente evolvere le tecnologie del termovalorizzatore di Padova è dunque prettamente industriale. Un po’ come avviene per un’autovettura datata, la necessità di manutenzione delle due attuali linee non risulta più economicamente conveniente rispetto all’investimento in una nuova linea, la cui realizzazione, del valore di circa 80 milioni di euro, sarà peraltro capace di generare rilevante occupazione in fase di realizzazione e di rappresentare quindi un volano significativo per l’economia locale. Al di là dell’efficienza industriale, l’investimento nella linea sostitutiva comporterà anche un ulteriore miglioramento delle performance ambientali complessive dell’impianto, a partire da un’ulteriore riduzione delle emissioni, peraltro già oggi fra le più basse in impianti di questo tipo in Italia e ampiamente al di sotto dei limiti di legge.

Per quanto attiene la gestione dei rifiuti trattati dall’impianto, nulla cambierà rispetto alla situazione attuale. In base alla normativa vigente, continuerà ad essere applicato rigorosamente il principio di prossimità, che prevede la priorità per i rifiuti padovani e, come già oggi accade, l’eventuale accoglimento di altri rifiuti provenienti a partire dai territori più vicini della regione, gestite da altri soggetti, sempre nei limiti delle quantità preventivamente autorizzate».

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