Insegnanti scuola, il gran rifiuto: uno su tre evita il test

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Un terzo degli insegnanti scuola rifiuta di sottoporsi al test sierologico prima dell’inizio dell’anno scolastico. Con un ulteriore problema per la scuola: ci sono molte persone (almeno un centinaio in Veneto) che hanno chiesto l’esonero. Insegnanti scuola e personale tecnico che soffrono già di varie patologie, in alcuni casi anche gravi, e che fino al periodo precedente al lockdown hanno stretto i denti andando regolarmente a scuola. Ma che ora, visto gli effetti del virus, non se la sentono di tornare in classe. Ormai è un conto alla rovescia in vista della riapertura delle scuole del 14 settembre. E come vi avevamo raccontato ieri parlando dei trasporti (con la capienza ridotta al 50% degli autobus difficile garantire il servizio), i problemi sono molteplici.

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Insegnanti scuola, la denuncia parte da Padova

Sulla situazione degli insegnanti scuola l’analisi parte dal Veneto. «Abbiamo riscontrato una minore adesione rispetto al previsto — spiega al Corriere della Sera il vicesegretario della Federazione dei medici di famiglia Domenico Crisarà, che ha il suo studio a Padova —. Almeno in base ai dati del personale che abbiamo contattato direttamente, visto che da giovedì scorso ci sono stati forniti gli elenchi, c’è un terzo degli insegnanti che si sottrae. Sono perplesso, stiamo parlando di un’emergenza sanitaria e l’adesione non dovrebbe essere messa in discussione».

Una dichiarazione che fa capire quale sia il reale problema, ora, in vista della riapertura dell’anno scolastico: gli insegnanti scuole, il personale. Già in sotto organico, fra defezioni e test non effettuati la situazione rischia di sfuggire di mano. Rimangono poco più di due settimane per riuscire a intervenire. La partita delle scuole potrebbe avere anche forti ripercussioni politiche: è troppo importante per essere fallita, tanto che il premier Giuseppe Conte ha avvertito i suoi ministri durante una riunione: «Tutti siete coinvolti nella buona riuscita dell’anno scolastico».

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