Lockdown, boom di nuove aziende in Veneto: ma una su tre è a rischio infiltrazione mafiosa
L’infiltrazione mafiosa nel tessuto produttivo del Veneto è un dato di fatto. Con il lockdown e la ripresa successiva che rischiano di creare un ulteriore punto di attacco. Dal 7 marzo al 7 maggio, in Veneto, sono nate 2.700 imprese. Lo stesso numero del 2019, e questo potrebbe far pensare ad un buon dato. Sembrerebbe, infatti, che la crisi non si sia sentita. In realtà, come racconta a Il Mattino di Padova il generale Giovanni Mainolfi, comandante della Guardia di Finanza del Veneto, in queste nuove 2.700 imprese ci sono ai vertici almeno 900 persone con precedenti per mafia, usura e frode fiscale. E di questi più di 200 sono quelli che hanno proprio fondato l’impresa.
Infiltrazione mafiosa, dati allarmanti
Dati allarmanti, anche perché il meccanismo è noto: in momenti di crisi come quello attuale, con grandi difficoltà economiche e di liquidità, chi ha disponibilità quasi illimitata di denaro può entrare nel mondo economico, comprando realtà già avviate, o creandone di nuove, grazie alla propria liquidità. Ecco perché, come più di qualche economista aveva previsto, la crisi economica dovuta al Coronavirus permette alle organizzazioni mafiose di avere più possibilità, e non meno, di entrare nel mercato produttivo delle regioni del Nord.
Anche perché i dati erano già allarmanti prima, come vi abbiamo raccontato. Riciclaggio soldi Veneto, il campanello d’allarme suona sempre più forte. A dirlo sono i numeri: quelli che mettono il riciclaggio soldi Veneto al quarto posto come regione in Italia. Secondo la Dia, (Direzione Investigativa Antimafia) nel 2019, infatti, sono state segnalate operazioni 8.788 operazioni di riciclaggio soldi Veneto. Davanti a noi, in un poco invidiabile podio, ci sono solo Lombardia (20.934), Campania (12.929) e Lazio (10.567). I dati sono relativi al 2019, e ora, con la pandemia Coronavirus, l’attenzione deve essere ancora più alta. Come spiega Alessandro Naccarato, ex deputato Veneto del Partito Democratico al quale va riconosciuta l’attenzione al fenomeno, avverte: «Attenzione, le situazioni di emergenza come quelle che stiamo vivendo sono occasioni per le organizzazioni mafiose, che sfruttano le procedure semplificate per i loro traffici».
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