Cemento in Veneto, Confcommercio: stop centri commerciali

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I dati del consumo di suolo e del cemento in Veneto, diffusi ieri dall’Ispra che ha calcolato costi “nascosti” per 137 milioni di euro all’anno, allarmano i commercianti. Confcommercio Veneto alza la voce e chiede che siano fermati i nuovi progetti di centri commerciali: «La cementificazione non fa bene al commercio, tanto meno al turismo – dice il presidente di Confcommercio Veneto Massimo Zanon –. Ma soprattutto non fa bene alla vita sociale, alla sicurezza, alla nostra identità. Eppure si continua a costruire, si continuano a concedere aree e cambi d’uso. Prima o poi (sta già accadendo) le periferie precipiteranno nel degrado con i loro inutili capannoni vuoti. Nel frattempo i centri urbani si sono svuotati. Per recuperarli, abbiamo avviato una serie di progetti chiedendo che venga data la precedenza al riuso dell’esistente piuttosto che alla costruzione di nuovi ‘mostri’».

Massimo Zanon

Massimo Zanon

Secondo lo studio dell’Ispra, il Veneto è al primo posto in Italia, assieme alla Lombardia, con il valore percentuale più elevato (10%) per consumo di suolo e fra i territori con il più elevato rischio idrogeologico.

Nel complesso di tutto il territorio, invece, il cemento in Veneto ricopre ormai il 12,2% della superficie regionale, con 1.400 ettari impermeabilizzati nel solo anno 2015.

«Lo andiamo dicendo da quasi un ventennio, lanciando l’allarme ai primi segnali che già parlavano di un pulluare di capannoni destinati, secondo le nostre previsioni, a fagocitare il commercio e la vita dei centri urbani per poi cannibalizzarsi» è il commento di Zanon.

Cemento in Veneto, Treviso record: 19 centri commerciali

Il quale porta i dati della provincia di Treviso, dove c’è «una concentrazione impressionante di centri commerciali che si sono mangiati la campagna com’è successo un po’ ovunque nel Veneto: 19 strutture di grande distribuzione solo nel Trevigiano, più 4 non operative ma approvate, cui si aggiungono 8 complessi situati al confine con le province di Venezia e Vicenza. La somma creerebbe un mega-parco commerciale da 652.943 metri quadri. Un fenomeno che ha pochi riscontri in altre regioni». Confcommercio collabora a livello nazionale con Anci in un progetto di rigenerazione urbana che vede tra gli strumenti messi in campo la leva fiscale e le agevolazioni ai commercianti che operano in contesti disagiati.

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