Banca Popolare di Vicenza: 200 esuberi e 150 filiali in meno

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Questa mattina la dirigenza della Banca Popolare di Vicenza ha presentato ai sindacati l’atteso piano industriale. Nelle previsioni di riduzione dei costi dell’istituto c’è la stima di un taglio di 200 dipendenti in esubero e la soppressione di 150 filiali, più di quanto era stato stimato di recente da uno studio della società di consulenza The Boston Consulting Group.

Sindacati: «Più chiarezza sul futuro del gruppo Banca Popolare di Vicenza»

Nel pomeriggio di oggi i sindacati hanno diramato questo comunicato unitario, firmato dall’Organo di Coordinamento Gruppo BPVi, che riunisce le sigle Dircredito, Fabi, Fiba-Cisl e Fisac-Cgil: «In data odierna le scriventi Organizzazioni Sindacali trattanti hanno incontrato i vertici del gruppo Banca Popolare di Vicenza per l’illustrazione del Piano Industriale 2015-17/19 improntato all’autonomia. Nella presentazione del piano è stata evidenziata la necessità di ridurre i costi anche tramite la chiusura di 150 filiali con conseguenti esuberi quantificati in circa 200 risorse (FTE)».

«Le scriventi Organizzazioni Sindacali – prosegue la nota – si riservano di valutare più compiutamente questo progetto di riorganizzazione prestando particolare attenzione alle ricadute occupazionali, alla riduzione delle filiali ed alle prospettive delle partecipate, chiedendo sin da subito maggiore chiarezza sul futuro del gruppo BPVi alla luce dei dati e della documentazione che verranno forniti a partire da lunedì prossimo».

Proprio sui rischio di licenziamenti i sindacati Fiba-Cisl e Fabi avevano espresso nei giorni scorsi forti preoccupazioni sulle prossime mosse della Banca Popolare di Vicenza, in vista della fusione BpVi-Veneto Banca.

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