Ferroli di Alano di Piave, fabbrica chiusa: ricollocati 31 operai su 104

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Si apre uno spiraglio per il ricollocamento dei 104 dipendenti dello stabilimento Ferroli di Alano di Piave (Belluno). Il gruppo produttore di caldaie veronese, che dall’estate 2016 è in crisi e ha chiuso lo stabilimento nel Bellunese (salvando almeno in parte quello di San Bonifacio nel Veronese), è stato al centro di un incontro il 3 agosto promosso dall’assessore al lavoro della Regione Veneto Elena Donazzan. Attorno al tavolo i rappresentanti delle organizzazioni sindacali – Rsu aziendale, Fim Cisl e Fiom Cgil di Belluno –, datoriali – Apindustria di Belluno, Confartigianato di Belluno, Confindustria Belluno Dolomiti – e le istituzioni.

A fronte dell’imminente scadenza della procedura di mobilità aperta dall’azienda – il cui ultimo giorno è il 23 settembre – i sindacati hanno ricordato che i lavoratori hanno già partecipato ad percorso di formazione per il ricollocamento (outplacement) di 80 ore finanziato con risorse della Regione Veneto. L’assessore Donazzan ha aggiunto che la Regione Veneto provvederà a finanziare ulteriori progetti formativi definiti sulla base delle esigenze occupazionali segnalate dalle associazioni datoriali.

Delle 104 persone in organico ad Alano alla chiusura, 73 hanno aderito al progetto di outplacement, mentre gli altri 31 erano persone in via di pensionamento o fuoriusciti volontari. Ad oggi, dice la Regione, dei 73 che hanno aderito al percorso di formazione e collocamento 31 risultano occupati e 23 sono alla ricerca di un posto di lavoro. I rimanenti sono sul punto di maturare i requisiti pensionistici o stanno per accettare proposte di lavoro o hanno intrapreso percorsi di autoimprenditorialità.

L’incontro si è concluso con l’impegno dei presenti di ritrovarsi prima del 23 settembre per aggiornarsi sul percorso di ricollocamento dei dipendenti Ferroli. Tutte le associazioni datoriali hanno dato la loro disponibilità a produrre una mappatura delle richieste di lavoro nel settore merceologico di loro competenza.

«Un incontro utile – commenta Massimiliano Nobis di Fim Veneto – perché tutti i soggetti presenti hanno dato la loro disponibilità a contribuire al futuro lavorativo dei 104 dipendenti. Le politiche attive, come sostiene da tempo sia la Cisl che la Fim, sono tanto più efficaci quanto più i soggetti economico-istituzionali si impegnano a cercare risposte sinergiche. I lavoratori hanno già dimostrato, con la partecipazione ai corsi proposti e altri con risorse proprie, di voler rimettersi in gioco per ritrovare un posto di lavoro. Questo primo incontro istituzionale rappresenta una risposta concreta a questa loro speranza».

«La trattativa con i vertici del gruppo Ferroli sul futuro delle sue diverse sedi produttive è in corso in queste ore – dichiara Elena Donazzan – e diversi sono stati i momenti di confronto tra istituzioni, lavoratori e l’azienda. Le ripetute pressioni promosse dalla Regione e dal Mise lasciano intravvedere una possibile disponibilità dell’azienda nel trattare il tema del numero degli esuberi e l’aumento dei volumi produttivi, a conferma degli impegni sottoscritti nel protocollo del 23 marzo scorso in Regione».

Ti potrebbe interessare