Supermercati Alì, accordo coi sindacati su cambi d'appalto e scioperi

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Grande distribuzione e logistica: sui temi caldi dei cambi d’appalto e degli scioperi arriva un accordo pilota tra una delle più grandi realtà venete, il gruppo Alì Spa, e i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil. Un protocollo sulle relazioni industriali che è stato siglato il 12 giugno alla Prefettura di Padova anche da tutte le società che operano per Alì nell’ambito della logistica.

«Se questo protocollo fosse stato stipulato negli anni passati, non avremmo assistito a fenomeni che hanno visto decine di lavoratori perdere il posto di lavoro in occasione di un cambio di appalto soprattutto nelle grandi Società della Gdo sia nella provincia di Padova che nel Veneto» affermano i segretari Romeo Barutta (Filt Cgil Padova), Marcello Greggio e Oscar Dalla Rosa (Fit Cisl Veneto e Padova Rovigo) e Giorgio Bullo (Uil Uilt Padova Rovigo).

Gruppo Alì: cooperative, ma col contratto nazionale

Secondo i sindacati «è il primo accordo di questa dimensione stipulato con la principale azienda privata padovana». I punti fondamentali del protocollo di intenti si possono così riassumere: «Alì si impegna ad affidare le proprie attività in appalto a società che siano nelle condizioni di mantenere legalità, piena applicazione del CCNL Logistica, solidità finanziaria e regolarità, oltre che la correttezza nei pagamenti degli stipendi, di tutti gli oneri diretti ed indiretti quali contributi, Irpef, Iva e quant’altro».

La principale novità è che «le società appaltatrici possono anche essere delle cooperative, ma nei cantieri è escluso l’impiego di soci lavoratori e di conseguenza nessuna deroga contrattuale potrà essere applicata» si legge in una nota dei tre sindacati. «Il valore degli appalti deve essere congruo con il reale costo del lavoro, ivi compresi gli scatti di anzianità e gli integrativi aziendali. Ai lavoratori oggetto del cambio d’appalto saranno conservati tutti i diritti acquisiti, compreso il mantenimento dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori senza modifiche del Jobs Act».

Cambi d’appalto senza licenziamenti

L’altro punto chiave è quello dei cambi d’appalto, che spesso negli ultimi anni nel mondo della logistica e della grande distribuzione sono stati la miccia che ha fatto accendere scioperi e mobilitazioni dei soci lavoratori delle cooperative escluse dai nuovi appalti. «Nei cambi d’appalto – si legge nella nota dei sindacai – non dovranno risultare licenziamenti, nel caso risultino degli esuberi, Alì e le società appaltatrici nei propri cantieri si impegnano al mantenimento del reddito di tali lavoratori nonché a ricollocarli. Inoltre Alì SpA garantirà totalmente la continuità occupazionale di tutti i lavoratori che nel corso della prestazione lavorativa abbiano mantenuto una normale attività».

Il posto di lavoro è assicurato ma ad alcune condizioni, come la produttività: «Come principio per la tutela e garanzia del posto dentro Alì si prendono a riferimento tre parametri: produttività minima non inferiore ad una percentuale rispetto all’effettiva registrata nel settore, assenteismo anomalo per malattie di gran lunga superiore a quello della media nazionale del settore (escluso malattie professionali e ricoveri ospedalieri) e infine procedimenti disciplinari per reati penali».

Sciopero: i sindacati si autoregolano

Da parte dei sindacati, Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil si impegnano a concordare un «codice di autoregolamentazione dell’esercizio di sciopero, in quanto parte dei prodotti distribuiti da Alì SpA rientrano nella fattispecie prevista dalla legge 146 del 1990» quella cioè che regola il diritto di sciopero nei servizi essenziali.

I sindacati sottolineano anche come «un ruolo centrale in questo protocollo viene altresì assunto anche dalle istituzioni locali le quali, qualora si instaurino dei conflitti non superati in ambito aziendale, convocheranno degli specifici tavoli di incontro tra le parti sottoscrittrici con il fine di portare un reale contributo alla soluzione delle tematiche dei lavoratori». Greggio, Dalla Rosa e Bullo auspicano infine «che il lavoro svolto in questi mesi possa essere da esempio e traccia anche per altre grandi aziende della Gdo in tutto il Veneto».

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