Fare è innovare, il nuovo artigianato nel saggio di Stefano Micelli

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A cinque anni dal successo di Futuro Artigiano, Stefano Micelli torna a fare il punto sulla nuova manifattura. È uscito in questi giorni Fare è innovare, la nuova fatica del docente di economia all’università Ca’ Foscari, edita da Il Mulino. Del volume si può leggere l’inizio del primo capitolo a questo link. Il precedente saggio, uscito nel 2011 per Marsilio, portava come sottotitolo L’innovazione nelle mani degli italiani e, nell’occhio del ciclone della crisi economica e finanziaria, introdusse una chiave di lettura che appariva nuova per l’Italia, affrontando da un’altra angolatura il tema che il sociologo americano Richard Sennett nel 2008 aveva affrontato ne L’uomo artigiano.

«Chi ha letto Futuro Artigiano credo troverà interessante leggere Fare è innovare uscito in questi giorni in libreria – scrive Micelli su Facebook – Ci tengo a ringraziare tutti coloro che con le loro idee e con le loro proposte hanno contribuito ad alimentare questo lavoro». Una recensione l’ha scritta il giornalista Dario Di Vico sul Corriere della Sera, e secondo Di Vico il leitmotiv del saggio è «il tramonto delle economie di scala». E ancora, Di Vico annota che «è una manifattura su misura che Micelli propone per curare la crisi industriale, un modello di crescita che si basa sulle persone», lontana dal modello della fabbrica automatizzata.

Fare è innovareUno dei casi di successo del nuovo modello di manifattura italiana teorizzata da Stefano Micelli, che fonde saper fare artigiano e innovazione, è un’azienda veneta, la Loison di Costabissara (Vicenza), fondata da Dario Loison, che produce dolci. Un altro caso preso in esame è il salottificio Berto Salotti, in Lombardia. Il titolare Filippo Berto in un post sul suo blog sostiene che il libro «scorre formidabilmente facendoti immergere questa volta nel presente, mostrando il mondo alla luce del nuovo lavoro artigiano e della rivoluzione ormai scatenata».

«Ancora una volta mi sono divertito a studiare e ad analizzare i moltissimi esempi citati di imprese artigiane oggi definite il “nuovo standard”, per citare il professor Micelli – scrive Berto – Ancora una volta la diversità rispetto ai molti libri sul tema è che l’analisi strategica emerge da sola, attraverso il racconto di esempi pratici di successo, attraverso la lettura di casi imprenditoriali emblematici capaci di ispirare e di generare cambiament».

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