Consob, sei procedimenti sanzionatori su BpVi

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

La Consob, che ha dato il via libera oggi alla quotazione in Borsa di BpVi Banca Popolare di Vicenza, ha avviato sei procedimenti sanzionatori nei confronti di «componenti ed ex componenti degli organi sociali nonché esponenti ed ex esponenti e dipendenti ed ex dipendenti della Banca». Ma per l’Unione Nazionale Consumatori sono interventi «tardivi e inefficaci» e di una «beffa» per gli azionisti.

La notizia si apprende dal prospetto informativo per l’offerta pubblica di acquisto, che dopo l’ok della Consob stessa è stato pubblicato sul sito di Banca Popolare di Vicenza. Le eventuali sanzioni dovranno essere pagate dalla banca stessa che risulta «obbligata in solido al pagamento di eventuali sanzioni che dovessero essere comminate ai soggetti coinvolti».

La verifica ispettiva dell’autorità di vigilanza ha avuto luogo dal 22 aprile 2015 al 24 febbraio 2016 e ha riguardato anche gli aumenti di capitale del 2013 e 2014. Una nuova ispezione, partita in gennaio e conclusasi in febbraio, è stata compiuta per fare luce sui rapporti fra la banca e Cattolica assicurazioni. «Gli esiti di tali verifica sono stati comunicati all’Emittente in data 29 marzo e 1° aprile 2016 con l’avvio di sei procedimenti sanzionatori – si legge nel prospetto –. In particolare, nell’ambito di tali procedimenti, sono emersi profili di possibile non conformità alla normativa applicabile in materia di prestazione dei servizi di investimento».

BpVi, le contestazioni della Consob

Sono quattro i punti oggetto di contestazione. Il primo riguarda la «violazione degli obblighi informativi in materia di informazioni privilegiate previsti dall’articolo 114 del TUF»;  secondo punto, violazione «del dovere di comportarsi con diligenza, correttezza e trasparenza nella prestazione dei servizi di investimento, ai sensi dell’articolo 21 del TUF».

Terza violazione contestata da Consob è quella «dell’obbligo di pubblicazione di un prospetto, preventivamente approvato da Consob, ai fini dell’offerta al pubblico di prodotti finanziari, ai sensi dell’articolo 94, comma 1 del TUF», mentre la quarta attiene le «previsioni relative al contenuto e modalità di redazione dei prospetti informativi, ai sensi degli articoli 94, comma 2 e 95 del TUF (riscontrate – per diverse condotte – in tre dei sei procedimenti)».

Le contestazioni sono rivolte a «componenti ed ex componenti degli organi sociali nonché esponenti ed ex esponenti e dipendenti ed ex dipendenti della Banca, in carica o esercitanti le funzioni al momento dei fatti in contestazione (ad eccezione di uno di tali procedimenti – relativo alla violazione dell’articolo 114 del TUF – che vede l’Emittente come unico soggetto passivo)».

Nuova ispezione su BpVi e Cattolica

Una nuova ispezione della Consob è partita il 19 gennaio 2016: «Consob ha avviato un’ispezione – si legge nel prospetto informativo – in relazione ai rapporti con e alla valutazione della partecipazione detenuta dalla Banca in Società Cattolica di Assicurazione (cfr Sezione Prima, Capitolo 4, Paragrafo 4.1.1 (d) “Accertamenti ispettivi della Consob relativi ai rapporti con Società Cattolica di Assicurazione Società Cooperativa”, del Prospetto)». L’ispazione si è conclusa il 24 febbraio 2016 ed era «finalizzata ad acquisire documenti e dati inerenti ai rapporti patrimoniali, bancari e finanziari intrattenuti con Società Cattolica di Assicurazione Società Cooperativa e alla valutazione della partecipazione detenuta nella medesima società».

Consumatori: sanzioni a BpVi? Una beffa

Per le organizzazioni dei consumatori si tratta però di interventi palliativo. L’Unione Nazionale Consumatori parla di «interventi, tanto per cambiare, tardivi ed inefficaci». Sono parole del segretario nazionale Massimiliano Dona: «È evidente che in questo Paese gli organismi di vigilanza e di controllo, ossia Consob e Banca d’Italia, svolgono un ruolo inefficace e non sono in grado di prevenire i danni alla clientela – afferma Dona – Si tratta sempre di interventi ex post, quando le contestazioni suonano ormai come una beffa ed i risarcimenti nei confronti dei consumatori difficili da ottenere».

Ti potrebbe interessare