BpVi va in Borsa, e in Cda Alessandro Pansa

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La Banca Popolare di Vicenza mira alla quotazione in Borsa, dopo che sarà stata conclusa la trasformazione societaria in Spa. Lo ha deciso il Consiglio di Amministrazione di martedì 7 luglio, che ha dato mandato a Francesco Iorio, Consigliere delegato e Direttore generale dell’istituto bancario, di «dare corso alle attività necessarie alla trasformazione della Banca in società per azioni – si legge in una nota diramata dalla Popolare – e di definire un piano di lavoro finalizzato alla quotazione delle azioni della Banca sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana».

Alessandro Pansa, ex Finmeccanica, entra nel Cda

Alessandro Pansa

Alessandro Pansa

Lo sbarco sul mercato azionario è per il Cda «il percorso più idoneo e coerente anche con la finalità di rispondere alle esigenze dei soci in merito alla negoziabilità e liquidabilità delle azioni della Banca», prosegue la nota.

Ma non è tutto: il Cda ha formalizzato la cooptazione del professor Alessandro Pansa all’interno del Consiglio stesso. Pansa, docente alla Luiss, dal 13 febbraio 2013 fino al 15 maggio 2014 è stato Ceo e direttore generale di Finmeccanica, dove era entrato nel 2001 in qualità di Chief Financial Officer. Nel 2014 è stato sostituito dalla nomina di Mauro Moretti a nuovo Ceo e direttore generale.

Via libera alla bozza di nuovo statuto

La road map verso il cambio di pelle della banca vicentina arriva così alla seconda tappa. La prima, nel Cda del 30 giugno, aveva riguardato le modifiche allo statuto per adeguarsi alle direttive diramate dalla Banca d’Italia nel declinare gli effetti della riforma del sistema della banche popolari.

Il Cda di ieri ha compiuto un passo avanti anche su questo punto, condividendo la bozza dello statuto per la nuova Spa che prenderà il posto dell’attuale assetto di banca popolare. Nelle prossime settimane il nuovo statuto sarà sottoposto al vaglio dell’autorità di vigilanza. Una volta ottenuto il via libera dovrà essere convocata un’assemblea straordinaria dei soci che sarà chiamata a deliberare sulla proposta del cambio statutario.

Il passaggio della trasformazione in Spa dovrebbe avvenire fra settembre e ottobre. Poi dovrebbe avvenire il passaggio dello sbarco su Piazza Affari, e allora sarà il mercato a stabilire il nuovo valore delle azioni, già svalutato del 23% in aprile. Tutto da vedere l’effetto sulle tasche dei piccoli azionisti, che devono fare i conti anche con i limiti al diritto di recesso, ovvero alla vendita dei propri pacchetti azionari, stabiliti dalla Banca d’Italia nelle disposizioni attuative per la riforma delle banche popolari che hanno un attivo superiore agli 8 miliardi di euro.

Veneto Banca: Cda approva modifiche allo statuto

Sempre nella giornata di ieri il Consiglio di Amministrazione di Veneto Banca, altra banca popolare veneto interessato alle conseguenze della riforma, ha verificato e confermato il superamento della soglia di 8 miliardi di euro di attivo, ovvero la soglia stabilita per le banche popolari che devono trasformarsi in Società per Azioni.

«In adempimento alle disposizioni di Banca d’Italia, Veneto Banca procederà così alla trasformazione dell’istituto in società per azioni – recita la nota diramata al termine del Cda – Con l’occasione, il CdA del gruppo bancario ha individuato i cambiamenti obbligatori da apportare allo Statuto sociale prima dell’assemblea straordinaria necessaria per deliberare la trasformazione dell’istituto di credito in società per azioni».

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