Tessuto imprenditoriale padovano in evoluzione: saldo positivo per i servizi, segnali contrastanti dagli altri settori

Servizi con il segno più, commercio e agricoltura in flessione: se la rilevazione dell’ultimo report trimestrale Movimprese, elaborato da Unioncamere e Infocamere e presentato lo scorso luglio, fotografa una situazione di sostanziale stabilità – con un tasso di crescita delle sedi di impresa dello 0,5% nel Padovano – il nuovo report dell’Ufficio studi della Camera di Commercio di Padova consente, a partire da questi dati, un’analisi delle dinamiche dei diversi settori.

Nel primo semestre 2025 la leggera crescita del numero di sedi di impresa è riconducibile esclusivamente ai servizi, che hanno segnato un tasso di crescita dell’1,4% rispetto al primo semestre 2024 – 455 sedi in più – mentre continua il trend negativo del commercio, che pur concentrando il 23% delle imprese del territorio segna una diminuzione dell’1,8% del numero di sedi, ovvero 390 unità in meno e un calo di occupati complessivo di 1300 addetti.

Discorso a parte per l’industria, dove a una flessione dell’1,8% delle sedi si affianca però una stabilità del numero degli occupati (+0,2%), confermando la tendenza a una maggiore strutturazione delle imprese, con una riduzione del numero di insediamenti a favore di realtà di dimensioni maggiori. Anche nell’agricoltura, dove pure la flessione delle sedi di impresa è stata del 2,1%, il numero di addetti è rimasto sostanzialmente stabile rispetto al primo semestre 2024.

Le costruzioni – stabili per quanto riguarda il numero di imprese – registrano invece una significativa crescita degli addetti, con un +2,1% rispetto al primo semestre 2024, ovvero 630 addetti in più.

«In un territorio come il nostro la crescita del settore dei servizi, che concentra il 29% delle sedi di impresa, rappresenta un elemento positivo, che conferma la resilienza del nostro tessuto economico e la sua capacità di rispondere alle nuove sfide – spiega Antonio Santocono, Presidente della Camera di Commercio di Padova –. Al tempo stesso si conferma, in linea con il quadro regionale e nazionale, il quadro di debolezza dell’industria, che sta scontando in modo pesante la contrazione del mercato tedesco e si trova ora a far fronte all’impatto dei nuovi dazi USA. Se l’industria registra una dinamica di stagnazione, per quanto riguarda il commercio siamo di fronte a una vera e propria crisi: i cambiamenti nei modelli di consumo e la concorrenza dei grandi marketplace hanno portato e stanno portando alla chiusura di centinaia di esercizi di vicinato. Come ente camerale continueremo a sostenere le imprese con strumenti concreti per l’innovazione, la formazione e l’accompagnamento verso le sfide della transizione digitale e green, ma anche lo sviluppo di turismo, cultura e marketing territoriale come leve per generare un indotto diffuso, nelle principali destinazioni turistiche così come nei piccoli centri».

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