Veneto primo in Italia per occupazione manifatturiera. Assunzioni difficili per le micro imprese

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Il Veneto è la prima regione italiana per peso dell’occupazione manifatturiera. A certificarlo è Confartigianato Imprese Veneto, che comunica il sorpasso sulle Marche avvenuto già nel 2021, posizione confermata nel 2022. Questo risultato si regge anche sul lavoro dei 632 mila collaboratori delle imprese manifatturiere del territorio veneto, dato cresciuto di 48 mila posizioni fra il secondo e il terzo trimestre 2022. Veneto che passa anche dal ventisettesimo posto del 2012 al ventiduesimo del 2021, nella classifica composta dalle 238 regioni UE.

La manifattura sta fornendo un contributo al buon andamento del mercato del lavoro in tutto il paese, facendo registrare un aumento dell’occupazione del 2,1% su base annua (media annua al terzo trimestre 2022). Le regioni più dinamiche sono Toscana, Veneto e Lombardia e il peso del lavoro nelle imprese manifatturiere italiane è pari ad un quinto del totale dell’occupazione. Ma in particolare in Veneto, la quota di occupati manifatturieri è superiore ad un quarto dell’occupazione del territorio.

La crisi energetica poi ha stimolato le imprese ad una transizione verso forniture di energia meno costose, oltre che a ricercare marcati incrementi di efficienza. Tra febbraio e dicembre 2022, nonostante il consumo industriale di gas sia crollato del 17%, la produzione manifatturiera mostra una tenuta (-0,3%).

«Ci sono due “spade di Damocle” che incombono sulla tenuta della manifattura. Da un lato gli effetti della stretta monetaria: il maggiore costo del credito – si registra aumento dei tassi di interesse sui nuovi prestiti di 246 punti base tra febbraio e dicembre 2022 – rallenta gli investimenti, influenza negativamente la propensione ad innovare e la dinamica della produttività, ostacolando i processi di transizione green e digitale delle imprese. Dall’altro la crisi demografica che si riverbera sul mercato del lavoro, riducendo gli attivi e incrementando la difficoltà di reperimento», ha commentato Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto.

Boschetto prosegue poi avvertendo che nell’arco degli ultimi cinque anni i giovani under-35 attivi sul mercato del lavoro si sono ridotti in Veneto del 3,5%, equivalente ad un calo di 19 mila unità. Una contrazione che, sempre secondo il presidente di Confartigianato Imprese Veneto, influirebbe sul sempre più difficile incontro tra domanda e offerta di lavoro. «Nel 2022 delle 303.650 entrate previste nelle micro e piccole imprese (MPI) con meno di 50 dipendenti in regione il 47,6% sono stati difficili da reperire. Una quota superiore rispetto al 42,7% osservato a livello nazionale», ha concluso Boschetto.

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