Pagamenti Veneto, per le imprese dati in chiaroscuro

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Pagamenti Veneto, con il 42,8% di imprese che pagano i propri fornitori alla scadenza, la regione è terza nel ranking italiano. Ma la pandemia si fa sentire: aumentano le imprese che effettuano i pagamenti con ritardi superiori ai 30 giorni: erano il 6,7% nel 2019, sono l’8,9% al 30 settembre. Il Veneto è fra le regioni che hanno subito la variazione percentuale più elevata di ritardi gravi rispetto all’ultimo trimestre del 2019 (+32,6%).

Pagamenti Veneto, i dati

Aumentano, come detto, le imprese che effettuano i pagamenti Veneto con ritardi superiori ai 30 giorni: erano il 6,7% nel 2019, sono l’8,9% al 30 settembre. il Veneto è fra le regioni che hanno subito la variazione percentuale più elevata di ritardi gravi rispetto all’ultimo trimestre del 2019 (+32,6%) insieme a la Valle d’Aosta (+40,4%), il Friuli-Venezia Giulia (+37,5%) e il Trentino – Alto Adige (+31,6%).

La classifica delle province venete vede in testa Treviso (8°), seguita da Belluno (15°), Vicenza (20°), Padova (23°), Verona (25°), Rovigo (39°) e Venezia (45°). Rispetto al 2019, tutte perdono posizioni: Treviso ne perde una, Rovigo e Padova 2, Vicenza e Venezia 4, Verona 6 e Belluno 9. Belluno e Verona, inoltre, sono rispettivamente al 3° e al 7° posto fra le province italiane le cui imprese, a confronto con il 2019, hanno registrato il maggior peggioramento nei pagamenti superiori a 30 giorni: Belluno +50%, Verona +43,1%.

LEGGI: GLI AIUTI PER LE FAMIGLIE, DAL CONTRIBUTO PER L’AFFITTO AI LAVORI GRATIS IN CASA

Molte famiglie soffrono le difficoltà dovute al contagio, che è tornato a farsi sentire fortemente in questi giorni. Sul fronte sgravi, vi diamo due buone notizie:

LEGGI: IL FUTURO NELLE MANI DELLE NANOTECNOLOGIE

Un problema nazionale

Rispetto al trimestre precedente, il Nord Est e il Nord Ovest del Paese hanno registrato l’incremento più elevato di ritardi gravi (rispettivamente 10,4% e 11,8%). Il Nord Est tuttavia si conferma ancora una volta l’area geografica più affidabile, con il 43% delle imprese che pagano alla scadenza, mentre al Sud e nelle Isole, dove le imprese puntuali sono solo il 22,6%, si evidenziano maggiori difficoltà.

«Dall’analisi dei dati – commenta Marco Preti, Amministratore Delegato CRIBIS – l’impatto negativo dell’emergenza sanitaria sulle nostre imprese è sempre più evidente. Ora è fondamentale un’attenta gestione di fornitori o partner commerciali. Lo Studio – aggiunge Preti – rileva l’incremento più alto nei pagamenti nel settore dell’industria, ma evidenzia anche lo stato di sofferenza dei settori più colpiti dal lockdown, quali bar e ristoranti, i servizi ricreativi e cinematografici, tutti agli ultimi posti nella classifica dei meno virtuosi nei pagamenti».

A livello territoriale la Sicilia, con il 23,1%, mantiene il primato negativo seguita dalla Calabria (22,9%) e dalla Campania (20,6%). Il Trentino Alto-Adige (6,7%) e le regioni più colpite dall’emergenza sanitaria, vale a dire Emilia-Romagna (8,1%) e Lombardia (8,4%), sono, invece, quelle che registrano meno ritardi gravi, nonostante il notevole incremento rispetto a dicembre del 2019.

L’indagine di CRIBIS evidenzia anche gli effetti della pandemia sulle province del Nord: le imprese di Lodi (+55,7%), Asti (+53,8%), Pordenone (+50%) e Belluno (+50%) sono quelle che, a confronto con la fine del 2019, hanno registrato il maggior peggioramento nei pagamenti superiori ai 30 giorni.

Nonostante l’incremento causato dalla crisi del Covid-19, Brescia, Sondrio, Bergamo, Lecco e Trento si confermano le province più puntuali, mentre il podio delle meno virtuose vede Reggio Calabria scavalcare Trapani all’ultimo posto, seguita da Palermo, Enna (fra le province italiane che, rispetto alla fine del 2019, perdono più posizioni – 8 – nel ranking) e Crotone.

Ti potrebbe interessare