
Scuola, in Veneto meno iscrizioni ai licei che nel resto d'Italia: preferiti tecnici e professionali
Meno di un ragazzo o ragazza veneta di terza media su 2 a settembre inizierà a frequentare un liceo, mentre il 52% frequenterà un istituto tecnico o professionale. È un primato ambivalente quello del Veneto, che è allo stesso tempo la regione col più basso numero di studenti che hanno scelto un liceo, e quella col più alto numero di ragazzi indirizzati a una formazione tecnica o professionale.
Un primato in chiaroscuro, nel Paese con uno livelli di istruzione universitaria – a cui indirizzano prevalentemente i licei – più bassi in Europa, ma che la giunta regionale legge positivamente: «Il primato nazionale del Veneto nelle iscrizioni agli istituti tecnici, che insieme al numero degli iscritti alle scuole professionali porta ad oltre il 52% i neo-iscritti al prossimo anno scolastico, è frutto del poderoso lavoro di valorizzazione e di comunicazione messo in atto in stretta collaborazione tra Ufficio Scolastico Regionale, mondo delle imprese e Regione del Veneto», ha commentato l’assessora all’istruzione e al lavoro Elena Donazzan dopo la pubblicazione da parte del Ministero dell’istruzione dei dati sulle iscrizioni all’anno scolastico 2022/2023. «Lavorando insieme è stato possibile dare un messaggio univoco che porta oggi ad un numero di studenti iscritti al primo anno delle secondarie di secondo grado di area tecnica molto elevato».
In Veneto il 38,3% degli iscritti alle scuole superiori sceglie percorsi tecnici (economico e tecnologico), il 47,7% scegli i licei e il 14% gli istituti professionali, anche in questo caso con una percentuale che colloca la regione tra le prime a livello nazionale.
«Siamo molto soddisfatti di questi numeri – ha aggiunto Donazzan –. Sommando l’area tecnica e quella professionale vediamo che nella nostra regione gli studenti prediligono percorsi fortemente votati alle aree che maggiormente dialogano con il mondo delle imprese. E questo rappresenta un elemento di forza su quale continueremo a puntare, anche investendo sullo sviluppo degli ITS, ossia sull’alta formazione tecnica che sta riscontrando un crescente successo grazie alle forti sinergie tra scuola, imprese e mondo dell’università».