Appalti pubblici in Veneto: dal Pnrr il 73,6% degli importi messi a gara

Gli appalti finanziati con risorse del Pnrr in Veneto continuano a rappresentare, per valore economico, la principale forma di finanziamento relativa ai lavori pubblici, ma parallelamente il valore economico totale delle gare d’appalto è continuato a scendere nel corso del 2023, arrivando a toccare il minimo proprio negli ultimi tre mesi dell’anno.

Sono questi i principali elementi del “Rapporto Appalti Lavori Pubblici” elaborato da Ance Veneto, l’associazione dei costruttori aderente a Confudstria, e relativo all’ultima porzione dell’anno appena trascorso. Nel quarto trimestre i lavori finanziati con risorse derivanti dal Pnrr hanno riguardato circa il 30% in numero ma ben il 73,6% sul totale dell’importo di gara.

“I dati confermano come il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza abbia dato una spinta determinante a livello di finanziamento ma è altrettanto evidente che abbia fagocitato, economicamente parlando, il mercato dei lavori pubblici in Veneto – afferma Alessandro Gerotto, presidente di Ance Veneto –  Le gare finanziate dal Pnrr presentano importi ben superiori a quelli con stanziamenti di altra natura e su questo elemento occorre fare una profonda riflessione per salvaguardare il futuro soprattutto alla luce del costante calo degli importi delle altre gare”.

Sempre dal Rapporto emerge infatti come, nell’ultimo trimestre del 2023, gli importi a gara abbiano toccato il punto più basso con un totale aggiudicato di 150 milioni di euro.

Per Gerotto si tratta di “un trend preoccupante soprattutto in considerazione del peso che il settore dei lavori pubblici avrà nei prossimi anni rispetto al quadro degli investimenti in edilizia e visto che la previsione per il mercato privato vede una decisa diminuzione a causa dello spegnersi del Superbonus nella sua versione originaria”.

“Peraltro – prosegue il presidente di Ance Veneto – si è già a conoscenza del blocco o del ritardo nella pubblicazione di nuove gare in questo primo mese del 2024 a causa della complessità del sistema di applicazione e delle difficoltà delle Stazioni Appaltanti di fronte all’avvio della digitalizzazione delle procedure di appalto. Elemento che potrà riverberarsi sui dati relativi al primo trimestre di quest’anno. Su questo come Ance Veneto vogliamo dare il nostro contributo e stiamo organizzando momenti formativi e informativi aperti alle stazioni appaltanti ed alle imprese, per affrontare al meglio anche questa tappa della trasformazione digitale”.

Infine sul tema della territorialità, altro elemento analizzato dal “Rapporto Appalti Lavori Pubblici”, cresce la quota di aziende assegnatarie con sede in Veneto per una percentuale che sfiora l’80% (l’84,5% nel caso delle procedure negoziate e il 50% nel caso delle gare aperte). Un segnale positivo, secondo Ance, anche considerato che il Codice dei Contratti prevede la facoltà per le Stazioni Appaltanti di ricorrere alla procedura negoziata, quindi a invito, per lavori di importo fino alla soglia comunitaria.

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