Agriturist Veneto: Agriturismi, la legge regionale amplia la quota di prodotto veneto

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“La nuova legge regionale e il regolamento applicativo offrono nuovi stimoli per l’innovazione, per migliorare e diversificare le attività. Le aziende vengono poste al centro del contesto rurale, con il ruolo di attivi custodi e promotori della qualità dell’ospitalità ed enogastronomia dell’agriturismo in Veneto”. Così Giulia Lovati Cottini, presidente di Agriturist Veneto, l’associazione degli agriturismi di Confagricoltura, commenta l’approvazione della Regione Veneto delle nuove disposizioni operative e procedurali per lo svolgimento delle attività agrituristiche. Un testo atteso da tempo, dopo l’approvazione della legge regionale 23/2022, frutto del costante impegno dell’associazione.

“Stiamo attraversando tempi difficili e complessi, in cui il settore primario è stato messo a dura prova da condizioni meteorologiche avverse e non solo – sottolinea la presidente -. La possibilità che abbiamo ora di diversificare e incrementare i redditi permetterà alle aziende agrituristiche di riprendere fiato. Ora dovremo monitorare con estrema attenzione la corretta applicazione della norma, affiancando i nostri associati, auspicando che i tempi di approvazione dei piani agrituristici siano sempre più snelli e che le nuove norme non possano essere oggetto di interpretazioni. Solleciteremo la Regione Veneto perché si attivi concretamente e con piani mirati nella promozione delle attività agrituristiche e di turismo rurale, e cercheremo sempre più che il nostro settore sia a fianco degli altri nel sito istituzionale del turismo veneto: in fin dei conti a noi è affidato il compito di valorizzare i beni architettonici rurali, le tradizioni enogastronomiche del nostro territorio e le tradizioni di chi ci ha preceduto”.

Agriturist-Confagricoltura organizzerà a breve incontri d’informazione e formazione rivolti a funzionari e soci per spiegare il portato della nuova norma e le sue applicazioni. “A questo riguardo si deve ricordare che la legge non riguarda solo le attività strettamente agrituristiche, cioè ospitalità e ristorazione, ma anche il turismo rurale, l’enoturismo e l’oleoturismo”, rimarca Giulia Lovati. “I principali punti su cui si articola la nuova normativa sono essenzialmente quattro. Nell’ospitalità, in alloggio o all’aperto (agricampeggio), è data la possibilità di arrivare ad un massimo di 45 persone pernottanti per tipologia di ospitalità, che erano 30 nella precedente normativa. Si arriva ad un massimo di 60 persone pernottanti nel caso in cui l’azienda agrituristica abbia entrambe le tipologie: numero che rimane invariato rispetto alla normativa precedente. Tutto questo, comunque, nei limiti del piano agrituristico aziendale, in presenza di fabbricati rurali già esistenti e non più utilizzati per l’attività agricola (ad esempio barchesse) e nel rispetto del rapporto di connessione e complementarità, vero punto cardine della normativa agrituristica”.

Nella ristorazione e nella preparazione spuntini, rimane ferma la quota del 50% di prodotto interno aziendale, ma si diversifica e si amplia la quota di prodotto agricolo veneto e prodotto agricolo a marchio che è possibile utilizzare nella cucina agrituristica. “Questo permetterà a nostro avviso – osserva la presidente – un aumento della qualità dell’offerta agrituristica veneta, che potrà far conoscere al cliente le eccellenze agricole di tutta la regione. Gli altri due punti riguardano la possibilità per gli agriturismi con ristorazione di praticare l’asporto e di offrire la propria cucina anche fuori dall’azienda in occasione di manifestazioni “di pregio”, quantificate e definite nella delibera della giunta regionale”.

In Veneto, secondo i dati 2023 della Regione, gli agriturismi sono 1.641, per un totale di circa 17.800 posti letto, con un’offerta che va dalle camere agli appartamenti e agli agricampeggi. Un settore in costante crescita: l’anno scorso le nuove aziende agrituristiche aperte sono state 34.

In foto la Presidente di Agriturist Veneto Giulia Lovati Cottini.

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