CNA Veneto: nel bilancio restano le criticità, grandi attese per il 2024

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Positivi alcuni elementi: su tutti l’occupazione. Nei primi tre trimestri dell’anno il numero medio di occupati in Veneto supera abbondantemente i 2,2 milioni, con una crescita del +3,9% rispetto allo stesso periodo del 2022 registrando un +84 mila di posti di lavoro. Bene il Turismo con quasi 63 milioni di presenze da gennaio a settembre (+8,4%). Dati rassicuranti anche per quanto riguarda l’Inflazione: si osserva infatti un raffreddamento dei prezzi; la dinamica inflattiva si avvia verso un +5,9% rispetto all’anno precedente.

Tuttavia, permangono criticità per l’anno che si appresta ad iniziare. Nel 2023 la crescita economia è rallentata, come evidenziato dai dati del Focus dell’Osservatorio Economia e Territorio di CNA Veneto dello scorso ottobre, e preoccupano i dati che riguardano la Germania con il Pil in caduta dello 0,3% e con una previsione di crescita modesta. Va sottolineato come l’export delle imprese venete verso la stessa Germania rappresenti il 13,7% delle esportazioni totali pari a oltre 11 miliardi di euro. Su questo versante, inoltre, preoccupa il rischio di blocco degli approvvigionamenti merci dall’est asiatico che viaggiano attraverso il canale di Suez, a causa delle problematiche legate alla logistica mondiale. Inoltre, continua a preoccupare la dinamica dei tassi di interesse sui prestiti alle imprese: secondo gli ultimi dati di Banca d’Italia, tra ottobre 2022 e ottobre 2023 il tasso medio applicato è aumentato di 2,9 punti percentuali; rispetto agli ultimi 24 mesi si arriva ad un incremento del tasso medio di ben 4,3 punti percentuali.

In questo scenario risulta particolarmente impattato il comparto manifatturiero che dopo una buona performance nei primi sei mesi del 2023, si trova ora a subire un forte rallentamento.

Moreno De Col, Presidente CNA Veneto ha sottolineato: «Bene l’occupazione ed il turismo, ma il 2023 si chiude con un secondo semestre nel quale l’economia ha subìto un rallentamento rispetto alle attese. Permangono infatti forti elementi di preoccupazione, quali l’inflazione (pur in discesa) e il costo del denaro soprattutto per le microimprese, fattori che hanno reso più difficile l’accesso al credito. Per il prossimo anno come categoria auspichiamo che si arrivi finalmente alla modifica della legge sull’artigianato ferma da quasi trent’anni per supportare un rilancio delle nostre imprese con una matrice europea. Speriamo inoltre nella stabilizzazione dei conflitti prima di tutto per le popolazioni coinvolte e di conseguenza anche per gli sbocchi legati ad export e al turismo, un volàno molto importante per le nostre attività.»

«Con le prossime elezioni europee si apriranno scenari importanti di ricaduta delle politiche comunitarie sul nostro territorio» ha aggiunto Matteo Ribon, Segretario CNA Veneto, «Le nostre imprese necessitano di supporto per sostenerle e per questo auspichiamo sinergie più forti con le istituzioni. L’Europa ci pone dinanzi dossier molto impattanti quali la transizione green, la transizione dell’automotive, le normative sulla sostenibilità.  Le nostre imprese hanno fatto la loro parte, ora la forza del rilancio sarà possibile solo se riusciremo a rendere più attrattivo il nostro territorio. Questa è la vera sfida anche nei confronti delle nuove generazioni che altrimenti sceglieranno altri luoghi per costruire i propri progetti di vita. Il Nordest può essere ancora trainante se saprà offrire un modello adeguato alla forte competizione globale che abbiamo davanti».

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