L’arte del ricamo
I lavori artigianali, soppiantati per molto tempo dall’industria manifatturiera, stanno lentamente riprendendosi i loro spazi. Sono sempre più le persone che apprezzano l’unicità e l’arte che essi regalano, e preferiscono affidarsi all’autenticità dei loro prodotti piuttosto che l’artificiosità di quelli in serie.
Tra essi quello dei ricami in particolare oggigiorno viene sempre più apprezzato dal settore della moda, che richiede pizzi e merletti fatti a mano per dare un valore aggiuntivo alle proprie creazioni. Non stupisce, quindi, che un’arte così antica stia nuovamente alzando la cresta e mostrando al mondo il suo valore. Se siete interessati a saperne di più non vi resta che leggere le prossime righe.
Gli strumenti del ricamo
In passato l’arte del ricamo veniva trasmessa di madre in figlia. Essere abili nel maneggiare ago e filo era ritenuto un valore aggiunto che le ragazze portavano in dote. Lenzuola, tovaglie, coperte e abiti prendevano forma dalle loro abili mani, e diventavano preziosi elementi di corredo.
Per realizzarli bastava disporre di un telaio per ricamo, ago, fili, tela e forbici. E anche oggi non servirebbe molto di più a chi volesse imparare a ricamare. A tutto questo, al massimo, si potrebbe aggiungere una lampada con lente di ingrandimento, per aiutare l’occhio a cogliere tutti dettagli. Sono quelli, molte volte, a rendere speciale anche il capo più insignificante.
Il ricamo come forma d’arte
L’importanza che il ricamo aveva nel passato ci viene tramandata dalla storia. I ricamatori e le ricamatrici più abili erano ben retribuiti. Era a loro che ci si rivolgeva per rendere prezioso ogni abito o accessorio di moda. Il ricamo è una vera forma d’arte. Lo sapeva bene anche Leonardo da Vinci, che non disdegnava mettere il suo ingegno al servizio di ago e filo.
Sono tanti i disegni da lui realizzati per adornare borse e cinture, a riprova della grande considerazione che veniva data ad un’abilità che col tempo è stata sminuita e dispregiativamente appellata “cosa da donnicciole”.
Un capo ricamato è, quindi, molto di più di un semplice intreccio di fili, come qualcuno potrebbe pensare. Parimenti ad un dipinto o una scultura, può lasciare il segno nella storia ed essere di ispirazione per i posteri.
L’importanza del ricamo
Chi non vorrebbe indossare un abito da sogno per rendere indimenticabile un giorno speciale come, per esempio, quello del proprio matrimonio? Nonostante sembra siano sempre più poche le coppie che convolano a nozze, dopo l’ondata di Covid che ha paralizzato il mondo, pare che in Italia ci sia un’inversione di tendenza.
Titoli come ‘matrimoni e cerimonie, ripresa del settore a Treviso con un giro di affari di 51 milioni’ appaiono sempre più frequentemente nei quotidiani locali.
E con la ripresa delle cerimonie, anche pizzi e stoffe pregiate hanno ricominciato ad essere richiesti sempre di più. La loro bellezza e delicatezza è in grado di regalare gioie ed emozioni, di catturare storie che verranno poi trasmesse di generazione in generazione, connettendo passato e presente.
Perché dedicarsi al ricamo
Ricamare è in grado di regalare tranquillità e relax. Il lento scorrere del filo ha un effetto terapeutico su mente e corpo. Predispone alla concentrazione e alla calma interiore, e permette di mettere da parte, anche se per poco tempo, i problemi della quotidianità.
Oggi, inoltre, il ricamo è anche in grado di offrire interessanti opportunità lavorative. L’industria manifatturiera, conscia del cambiamento di tendenza delle nuove generazioni, sta infatti dando sempre più rilievo al ricamo tradizionale. Grazie ad esso riesce a trasformare i suoi prodotti in capi unici, unendo all’innovazione il valore della tradizione.
Il ricamo: un’arte non solo per le donne
Nel nostro secolo ha preso piede l’erronea convinzione che il ricamo sia un’arte per sole donne. Ma non sempre è stato così. Se torniamo indietro nel tempo, vediamo che gli uomini erano ricamatori eccezionali, e non solo! Durante la Prima guerra mondiale, nell’ospedale aperto dalle cosiddette Lady Doctors, il ricamo veniva usato come terapia.
Aiutava i soldati a calmare le loro menti terrorizzate, a riprova del fatto che anche chi abbraccia un fucile può trarre vantaggio da ago e filo.
Quindi, non resistete alla tentazione di “creare col filo”, qualunque sia il vostro sesso. Ogni arte è nobile quando viene esercitata con dedizione e amore.