Un invaso nell'ex idrovia: la proposta dei florovivaisti di Saonara per contrastare la siccità

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«Nel 2022 a causa della siccità le nostre aziende hanno perso in media circa il 30% della produzione e in alcuni casi il calo del fatturato è stato ancor più forte perché gli alberi venduti, a causa della scarsità d’acqua, avevano un diametro inferiore e quindi sono stati proposti sul mercato a un prezzo più basso». Andrea Salmaso, Presidente del Distretto florovivaistico di Saonara, non nasconde la sua preoccupazione. «Ormai a causa del cambiamento climatico, fra siccità e rovesci improvvisi, facciamo i conti ogni anno con una forte componente di incertezza».

Mercoledì 20 settembre, nella mattina di apertura di Flormart, il Salone internazionale del florovivaismo, alle ore 11.30 il convegno Scarsità delle risorse idriche e impatto per le aziende florovivaistiche metterà a fuoco il tema e le possibili strategie di risposta, guardando in particolare alla progettazione e gestione degli interventi pubblici sulla rete idrografica. L’appuntamento è organizzato da Camera di Commercio di Padova, Venicepromex – Agenzia per l’internazionalizzazione delle Camere di Commercio del Veneto e dal Distretto Florovivaistico di Saonara nell’ambito di un progetto di marketing territoriale volto a sostenere l’internazionalizzazione delle imprese padovane del settore. Dopo i saluti di Franco Conzato, direttore generale Venicepromex, di Michela Lazzaro, Sindaco di Saonara e di Andrea Salmaso, sono in programma gli interventi di Andrea Crestani e Filippo Moretto, rispettivamente direttore e responsabile del centro studi di Anbi Veneto, associazione che riunisce i 10 Consorzi di Bonifica del Veneto, di Alessandra Santini, climate and water economist di Etifor e di Francesco Veronese, direttore del Consorzio di Bonifica Bacchiglione. Le associazioni di categoria CIA Padova, Confagricoltura Padova e Coldiretti Padova presenteranno inoltre alcune significative esperienze dal territorio.Florovivaismo e rischio siccità, il distretto di Saonara: «Un grande invaso nell’ex idrovia per salvare le nostre aziende»

«Se storicamente il compito dei Consorzi di Bonifica in Veneto è sempre stato quello di “portar via” l’acqua dai terreni per renderli coltivabili – spiega Crestani – oggi a causa del cambiamento climatico assistiamo a un processo inverso: la sfida principale che ci vede coinvolti è quella di garantire la disponibilità di acqua». Il piano laghetti elaborato da Anbi e presentato dalla Regione Veneto al Governo prevede una rete diffusa di mini invasi per aumentare la capacità di accumulo. «Siamo in attesa dei primi finanziamenti. Si tratta comunque di investimenti che inevitabilmente richiedono un lungo periodo di attuazione: se l’anno prossimo dovessero verificarsi le condizioni del 2022 saremmo nella stessa situazione, anche se un po’ più preparati nell’affrontare l’emergenza».

Il Consorzio di Bonifica Bacchiglione ha avanzato un piano di proposte per l’emergenza idrica in cui è inserito un progetto attualmente in fase di studio che prevede l’attingimento dell’acqua dall’ex idrovia Padova-mare per poi distribuirla attraverso una condotta a bassa pressione alle aziende florovivaistiche della zona di Saonara e Sant’Angelo di Piove di Sacco. «Questo progetto fa parte della mission di questo consorzio, ovvero quella di cercare una collaborazione con le Organizzazioni Agricole e i sindaci del territorio – afferma Paolo Ferraresso, Presidente del Consorzio di Bonifica Bacchiglione – attraverso un progetto innovativo che vuole ridurre al minimo gli sprechi con l’adozione di un sistema di tubazione a bassa pressione in grado di garantire un approvvigionamento costante».

«L’utilizzo dell’idrovia come bacino, collegato a una rete idrica che garantisca l’afflusso di acqua anche nei periodi di siccità potrebbe rappresentare una risposta importante – spiega Salmaso –. Il nostro distretto è caratterizzato da aziende con una produzione non in serra ma “in pieno campo”, quindi particolarmente esposte ai rischi metereologici. Si tratta di realtà di piccole dimensioni che non possono sostenere investimenti per realizzare invasi privati. Ecco perché l’intervento del Consorzio è per noi fondamentale: la sostenibilità delle nostre aziende passa attraverso la garanzia di poter disporre di acqua tutto l’anno».

Francesca Ponzecchi

Foto: Andrea Crestani, direttore Anbi Veneto

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