TecWash, la startup padovana che ha inventato la prima lavatrice per giocattoli

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Nasce la prima lavatrice per giocattoli italiana, sviluppata dalla nuova startup padovana TecWash, che attraverso una sanificazione meccanizzata diminuisce la carica di virus, batteri e funghi garantendo corretti standard di igiene. In epoca non sospetta, pre-pandemia uno studio fatto da “The Pediatric Infectious Disease Journal” nel 2016 ha dimostrato come la sopravvivenza di virus dura per ore nei giocattoli utilizzati dai bambini quotidianamente. “I ricercatori – secondo quanto riportato nello studio – hanno infettato le superfici di un giocattolo di plastica con un particolare virus in un ambiente controllato: a 22°C di temperatura e a un’umidità del 40 e del 60%.

Al 60% sono state recuperate particelle di virus anche a 24 ore di distanza; al 40% di umidità, invece, una condizione più comune negli ambienti interni, i ricercatori sono stati in grado di recuperare particelle di virus a 2 ore e a 10 ore. Alcuni virus, dicono i ricercatori, sono dotati di un involucro esterno che può aiutarli a sopravvivere e a infettare altre cellule; tra questi il Coronavirus e il virus dell’influenza.”. Questa ricerca suscita da subito l’interesse di Maurizio Tasinato, consulente nella termotecnica e padre attento alla tutela della salute delle sue bambine, che all’epoca frequentano l’asilo. Nota infatti la differenza di pulizia tra un cucchiaio e un giocattolo, entrambi portati alla bocca e toccati dai bambini e la mancanza in Italia di un macchinario adibito alla sanificazione esclusiva dei giochi. Grazie alla collaborazione di alcuni professionisti nello sviluppo di software e di macchine utensili, nel 2016 crea il primo prototipo di una lavagiocattoli, unica in Italia, con lavaggio ad immersione e disinfezione chimica. Dopo tre anni di sperimentazioni e prove in campo presso ospedali e scuole della prima infanzia e con l’avvento del Coronavirus-2 (SARS-CoV-2), viene sviluppato dal team capitanato da Maurizio un dispositivo ancora più efficiente e di largo utilizzo.

Nel 2020 Maurizio Tasinato fonda TecWash a Montegrotto Terme (Pd), la nuova startup realizza in piena epoca pandemica un nuovo prototipo della lavagiocattoli per la pulizia e sanificazione di giocattoli in plastica e materiali termosensibili. Dopo poco i primi ospedali, asili e scuole materne si fanno avanti richiedendo il nuovo modello. Associazioni quali Giocamico dell’Ospedale “Barilla” di Parma, DinAmici della nuova neuropsichiatria infantile di San Polo di Monfalcone e le scuola materne di Rubano e Mira si dotano della lavagiocattoli per sanificare gli oggetti che ogni giorno passano di mano in mano tra i bambini. “Il funzionamento di ToysWash, così ho chiamato la nostra lavagiocattoli – spiega il Ceo di TecWash Maurizio Tasinato – è frutto di uno studio tecnologico e innovativo per la sanificazione dei giochi. Il nostro brevetto limita in modo significativo l’utilizzo di prodotti chimici. Grazie alla semplicità di utilizzo, la lavagiocattoli svolge in unico ciclo il lavaggio, la disinfezione termica e l’asciugatura per la durata complessiva di un paio di ore.”

Anche la Regione Veneto raccomanda fin dal 2010 una corretta igiene, sottolineando nel Manuale per la prevenzione delle malattie infettive nelle comunità infantili e scolastiche: “è indispensabile che i giochi utilizzati frequentemente da bambini di età da 0 a 3 anni siano lavati e disinfettati giornalmente”. “Il problema– continua Maurizio Tasinato – è che la maggior parte degli operatori, per mancanza di tempo, disinfettano solo i giochi con detergenti chimici, tra l’altro dannosi per la salute dei piccoli, senza lavarli prima.” Secondo l’Istat, in Italia negli anni scolastici 2017/2019 sono attivi sul territorio nazionale 13.335 servizi per la prima infanzia, 23.066 scuole d’infanzia attive e 268 reparti pediatrici. “Abbiamo un numero importante di potenziali utilizzatori in Italia– afferma il Ceo di TecWash- Dopo una ricerca di mercato, abbiamo visto che è preferibile la concessione del dispositivo ToysWash in comodato d’uso e l’erogazione del servizio di sanificazione degli oggetti con la formula pay-per-use. Abbiamo dotato quindi la macchina di un software che si può ricaricare con una semplice app da telefonino o collegandosi al nostro sito internet. Dopo l’utilizzo dei primi prototipi in alcune strutture pubbliche e private siamo ora pronti per entrare in produzione.

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