Studenti fuori sede: in Veneto aumentano, ma tutti vogliono le università emiliane

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Gli studenti e le studentesse italiani si spostano sempre di più per raggiungere il proprio ateneo, sia esso in una provincia diversa dalla propria residenza, o anche in un’altra regione. A raccontarcelo sono i dati i dati di Talents Venture, esposti all’interno dello studio “Osservatorio Talents Venture, 2022. Cosa fare (e cosa non fare) per attrarre studenti – come e perché reimpostare l’orientamento in entrata – Discovery”.

Per essere precisi è ben la metà degli immatricolati ad essere fuori sede, secondo il report sopracitato. Un 50% che si divide in maniera piuttosto bilanciata fra spostamenti intra-regionali (28%) e inter-regionali (20%). A completare la fetta statistica è un 2% di fuori sede internazionali. Ci si riferisce in questo caso all’a.a. 2021/22.

Se si parla dei territori che accolgono più studenti la provincia di Padova si colloca al quinto posto con 39.748 iscritti fuori sede nell’anno scolastico 2020/21. Davanti si posizionano, dal quarto posto, Bologna, Torino e Roma, ma è Milano che occupa la prima casella con un distacco molto importante su tutte le altre province.

A fare da contraltare a questi numeri però, lo studio rileva anche una carenza di posti letto per accogliere questi studenti. Una disparità fra immatricolati fuori sede e student housing che è marcata in tutte le regioni.

A livello di specifici atenei invece, Padova è seconda dietro Bologna per numero assoluto di fuori sede nazionali. L’università ottocentenaria conta su un 72,2% dei fuori sede sul totale degli immatricolati, contro il 75,1% di Bologna. Di questi, a Padova, il 53% sono intra-regionali e il 19,2% provengono da altre regioni. In questa istanza l’ateneo emiliano accoglie meno studenti dalle province circostanti, ma ne vede arrivare molti di più da altre regioni rispetto all’Università di Padova.

Altre due variabili interessanti proposte dallo studio di Talents Venture sono la “capacità di attrazione” e la “capacità di trattenimento” di immatricolati verso e nel proprio territorio. L’Indice di Capacità di Attrazione (ICA) delle università venete si attesta sul 7,9% nel 2021/22, in crescita rispetto al 2010/11, quando la percentuale è stata del 6,1. Questo fa del Veneto la quarta regione dopo, nell’ordine, Emilia Romagna, Lombardia e Lazio.

Per quanto riguarda la capacità di trattenimento, la nostra regione è sesta, con percentuali alte anche se in leggerissimo calo, sempre prendendo in esame il periodo che va dal 2010/11 al 2021/22. È infine intrigante andare a sbirciare a quali regioni il Veneto “cede” i propri studenti. Lo studio ne individua quattro: Trentino Alto Adige e Friuli Venezia-Giulia, verso cui la nostra regione lascia partire tra il 2 e il 4,99 percento degli studenti, Lombardia (tra il 5% e il 9,99%) ed Emilia Romagna, che accoglie il 10 percento o più di studenti e studentesse fuori sede dal Veneto.

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