Safilo cresce nel 2022, ma è a rischio lo stabilimento di Longarone

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Lo stabilimento di Longarone di Safilo potrebbe essere a rischio. L’azienda ne parla ancor prima di esporre nel dettaglio i dati dell’esercizio 2022, che sono ad ogni modo positivi.

In un comunicato del 26 gennaio 2023 Safilo Group S.p.A. ha fatto sapere che il proprio consiglio di amministrazione ha esaminato alcuni dei dati preliminari dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2022 e che i risultati economico-finanziari saranno approvati il 9 marzo 2023, insieme agli obiettivi di medio-termine.

Ma rispetto al futuro prossimo di Longarone – oggetto anche di un confronto tra Safilo e sindacati all’unità di crisi della Regione Veneto, convocato dall’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan – la società si esprime così: «In relazione all’analisi strategica in corso, vista l’evoluzione del portafoglio prodotto, il contesto economico, le dinamiche competitive nell’industry e una persistente sovracapacità produttiva, il consiglio di amministrazione di Safilo, nel ribadire l’importanza dei siti produttivi di Santa Maria di Sala e Bergamo, del centro logistico di Padova, e delle capacità creative del gruppo, ha dato mandato al management di esplorare delle soluzioni alternative per lo stabilimento di Longarone, il cui contenuto si delineerà meglio nelle prossime settimane».

Il futuro dello stabilimento nel bellunese si conoscerà meglio nelle prossime settimane, appunto. Nel frattempo l’azienda riporta vendite nette preliminari che nel 2022 si attestano a 1076,7 milioni di euro, in crescita dell’11,1% a cambi correnti e del 4,2% a cambi costanti rispetto ai 969,6 milioni di euro registrati nel 2021. Le vendite organiche sono invece cresciute del 7,7% a cambi costanti, registrando un altro miglioramento dopo quello del +10,5% messo a segno nel 2021 rispetto al 2019.

I brand di proprietà hanno rappresentato un traino importante alla crescita complessiva del gruppo. In particolare Safilo cita la conferma positiva di Smith, marchio del settore occhiali e prodotti sportivi per l’outdoor. Ma anche Carrera e Polaroid, nuovamente cresciuti a doppia cifra, grazie ad una progressione che ha riguardato tutti i principali canali distributivi e tutte le categorie prodotto. Con Carrera che, fa sapere l’azienda, ha superato i livelli di business pre-pandemia.

Nel 2022 si conferma l’Europa come principale motore di crescita, con i più importanti mercati dell’area e il crescente business in Turchia e Polonia che hanno contribuito a un incremento dei ricavi del 12,3% a cambi correnti, del 12,0% a cambi costanti e del 16,1% a livello di vendite organiche.

Il mercato nordamericano ha beneficiato del rafforzamento del dollaro sull’euro, chiudendo in progressione del 6,8% a cambi correnti. L’andamento dei ricavi a cambi costanti invece, complessivamente in calo del 4,7%, è risultato sostanzialmente stabile rispetto al 2021 a livello di vendite organiche (-0,3%), a causa di una base di comparazione particolarmente sfidante, soprattutto nel secondo semestre.

Infine Safilo comunica di aver chiuso l’esercizio 2022 con un ebitda adjusted di circa 101 milioni di euro su base preliminare, pari a un margine sulle vendite di circa il 9,4%. Sempre su base preliminare, al 31 dicembre 2022, l’indebitamento finanziario netto del gruppo è risultato pari a circa 113 milioni di euro, in leggera diminuzione rispetto ai 115,4 milioni di euro al 30 settembre 2022 e in leggera crescita rispetto ai 94 milioni di euro al 31 dicembre 2021.

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