Pmi, rifinanziata la Sabatini: in Veneto 8 miliardi di investimenti mobilitati dal 2014

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Un totale di 900 milioni di euro e un’attenzione particolare alla transizione ecologica: questi i due punti focali del rifinanziamento alla Legge Sabatini. Una misura importante a sostegno delle PMI, divenuta nel tempo strumento di crescita per le piccole imprese e per le micro imprese, particolarmente nel Veneto. La nostra è infatti la seconda regione dopo la Lombardia ad utilizzare il 20% delle risorse totali, con il risultato di 8 miliardi di investimenti mobilitati in Veneto dal 2014 ad oggi.

E se in questi anni due terzi delle risorse hanno attivato investimenti sull’industria 4.0, ora la Nuova Sabatini si rinnova in una veste green. Sono infatti previste agevolazioni volte a incentivare la transizione ecologica e facilitare una maggiore sostenibilità ambientale ed economica. Misure preziose che supporteranno le piccole imprese nell’acquisto o nel leasing di macchinari e attrezzature produttive a basso impatto ambientale: una transizione a cascata verso la sostenibilità, dal processo produttivo al prodotto finale.

Nel dettaglio il rifinanziamento è scaglionato e prevede risorse che si ridurranno progressivamente fino al 2027: 240 milioni di euro nel 2022, altri 240 milioni nel 2023, 120 milioni all’anno fino al 2026 e 60 milioni di euro nel 2027. Contemplata anche la possibilità di erogazione in un’unica soluzione, nei limiti delle risorse disponibili e per finanziamenti di importo non superiore a 200 mila euro.

Elogi al valore della Legge Sabatini come strumento per spingere l’innovazione delle piccole imprese arrivano da CNA Veneto, che tuttavia vorrebbe rimpinguare ulteriormente le risorse per “consentire ad uno strumento come la Nuova Sabatini di marciare”. Come afferma il Segretario Matteo Ribon, secondo cui servono almeno altri 400 milioni per il 2023 e che scommette sulla capacità degli imprenditori delle PMI venete di farne buon uso.

«Secondo i dati, il Veneto passerà da un PIL +3,8% nel 2022, ad un +0,1% per il nuovo anno – bisogna assolutamente consentire ad uno strumento come la Nuova Sabatini di marciare, rifinanziandola con le risorse necessarie» afferma Matteo Ribon, Segretario CNA Veneto.

«Anche per tutto il 2023 la crisi energetica continuerà a rappresentare una delle principali preoccupazioni per le imprese -aggiunge il presidente Moreno De Col: non dimentichiamo che l’anno passato si è appena concluso con segnali di prezzi nuovamente in crescita sui mercati. La Nuova Sabatini potrebbe essere uno degli strumenti adatti a colmare il gap che ancora non consente alle micro e piccole imprese di partecipare pienamente al percorso di transizione ecologica»

 

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