Auto, calo di immatricolazioni nel 2022. Crolla l’elettrico, bene Gpl e noleggio

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Mancano 141 mila auto. Questo il numero di veicoli immatricolati in meno nel 2022, rispetto al 2021 in Italia: una flessione del 9,7%, secondo il Centro Elaborazione Dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. A salvarsi è soltanto quel +21% tra il mese di dicembre dell’anno appena trascorso e lo stesso periodo del 2021.

Per il resto, se si vanno a scandagliare le percentuali specifiche, sono tutti segni negativi. Meno 15,7% per quanto concerne la domanda dei privati e meno 13,9% da parte delle società. Discorso analogo per i tipi di motorizzazione, con benzina e diesel che calano del 16,2% e del 20,2% rispettivamente e l’elettrico che crolla del 26,9% e che ammonta oggi al 3,7% del parco circolante. Cresce invece il Gpl: +10,4%.

Per Federauto la responsabilità di questi dati è da ricercarsi nella politica dei contributi alla rottamazione e all’acquisto di veicoli green, decisa lo scorso aprile e modificata in estate. Politica inefficace, secondo la federazione, che cita avanzi di risorse superiori a 270 milioni di euro sulle fasce 0-20 e 21-60 g/Km di CO2 e oltre 8,5 milioni per i veicoli commerciali N1 e N2.

Sempre Federauto afferma di aver di aver lanciato una serie di proposte, tra cui l’estensione degli incentivi di fascia 0-20 e 21-60 g/Km di CO2 a tutte le persone giuridiche e l’ampliamento dei contributi destinati ai veicoli commerciali ad altre alimentazioni, oltre che ai soli veicoli elettrici.

A dirla tutta, in realtà ci sono anche percentuali al rialzo e sono quelle che riguardano il settore del noleggio, che esprime una crescita totale del 9,5%. In particolare sono i noleggi a lungo termine a subire un’impennata di crescita annua, addirittura del 20,9%.

Questi dati, per la stragrande maggioranza in calo, seguono una tendenza al ribasso già registrata in precedenza, Veneto compreso. In estate si era fatta registrare una flessione nazionale del 15%, tra giugno 2021 e giugno 2022, in Veneto addirittura del 24,97% e a Padova del 22,65%. Percentuale che arrivò al -26,49% a livello provinciale nel primo semestre dello scorso anno.

Andrea Fasulo

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