Il regalo (artigianale) che tira: 333 milioni di spesa nel vicentino

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Magari piccolo, magari fatto all’ultimo minuto, ma nessuno rinuncia ad acquistare o regalare qualcosa di buono. Lo confermano anche i dati elaborati, come di consueto, dall’Ufficio Studi di Confartigianato: quasi 2 miliardi di euro la stima della spesa dei veneti a dicembre (terzi dietro ai lombardi e laziali), cui contribuiscono i vicentini con 333milioni di euro divisi in prodotti alimentari e bevande (208milioni) e atri prodotti e servivi tipici del Natale (125milioni di euro). Cifre che coinvolgono 6.442 imprese artigiane (31,2% del totale dell’artigianato provinciale) che occupano 26.687 addetti (pari 38% sul totale artigianato). Una buona parte dell’offerta artigiana natalizia si concentra, come detto, nella ristorazione, alimentare e bevande: sono 980 le realtà attive in questi settori nella nostra provincia e vi lavorano più di 5.000 persone. Di queste imprese, in particolare, 622 sono ristoranti (2.893 addetti), 358 trattano  prodotti alimentari e bevande (circa 2.122 addetti). A queste attività, tipicamente presidiate dagli artigiani, si aggiungono altre lavorazioni dove gli artigiani sono maggiormente coinvolti come il settore bellezza e cura della persona (estetetica e acconciatura), ma anche tessile per la casa, stoviglie e utensili domestici per la casa o il giardino, libri, arredo e complementi, moda. Per un totale di 47 settori coinvolti che possono offrire prodotti o servizi personalizzati (su misura o a ‘tiratura limitata’) alta qualità delle materie prime e degli stessi prodotti e servizi. Non solo, molte creazioni sono una perfetta sintesi tra manifattura e secolare cultura locale, unite a una costante ricerca di rielaborazione in termini di creatività e materiali utilizzati.

“Le nostre imprese offrono servizi e prodotti focalizzati sulla domanda di prossimità. Chi si reca in una delle nostre attività lo fa perché sa di trovare qualcosa di unico, ma sa anche di essere accolto e ascoltato nelle proprie esigenze  – commenta Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza -. Chi sceglie un prodotto artigiano lo fa per tanti motivi non ultimi sostenere le aziende locali, e conseguentemente le famiglie di chi vi lavora e il territorio in cui opera l’impresa,  e premiare l’impegno sociale ed etico verso la comunità di riferimento. Insomma chi acquista artigiano lo fa con un pensiero anche a cosa ‘sta dietro’ al prodotto o servizio”.
Dall’analisi di Confartigianato emerge che a fine novembre 2022 il clima di fiducia dei consumatori presenta una dinamica positiva, sempre a novembre si rileva che nel terzo trimestre 2022 la spesa delle famiglie è salita del 2,2% rispetto al trimestre precedente e nel complesso nei primi tre trimestri del 2022 c’è una crescita, in termini reali, della spesa delle famiglie del 6,5% rispetto allo stesso periodo del 2021. Certo, qualche preoccupazione resta tanto per le imprese artigiane che per le famiglie, in primis quella dell’artigiano e dei suoi collaboratori, considerato che rispetto a un anno fa l’inflazione a ottobre era pari a 11,8% (era a +3% un anno prima) e ha inciso sui prezzi al consumo tanto sui prodotti alimentari (+13,8%) che su i servizi di ristorazione, bar, mense e simili (+6,6%).

“Per questo sono ancor più apprezzabili le stime elaborate per le spese legate al periodo natalizio: significa che i consumatori riconoscono nei nostri prodotti qualcosa per cui vale la pena di spendere per la loro innegabile qualità artigianale. Ed  è anche per questa fiducia accordata che molte dei nostri imprenditori, non senza sacrificio, hanno deciso di contenere quanto più possibile i rincari dovuti ai maggior costi che hanno dovuto, e stanno ancora, sostenendo”, aggiunge Oliviero Olivieri presidente del Sistema Alimentazione di Confartigianato Vicenza.
E così Confartigianato rilancia anche quest’anno la campagna “Acquistiamo locale”: un invito proprio a regalare e a regalarsi doni che esprimono il valore artigiano made in Italy, la nostra cultura imprenditoriale, il gusto per il bello, il buono e il ben fatto dei tanti, diversi territori del nostro Paese. ‘Acquistiamo locale’ è un modo per valorizzare il lavoro delle imprese, è la scelta consapevole, responsabile e sostenibile per rinsaldare il rapporto di fiducia tra imprenditori e cittadini nelle comunità.

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