L’economia regionale tra crescita e cyber sicurezza

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Gli elementi che determinano il successo o il fallimento di un’economia sono diversi. L’innovazione é sicuramente un pezzo del puzzle fondamentale. Lo confermano i risultati di startup del marketing digitale come l’ agenzia SEO ecommerce AWISEE che hanno portato l’industria della comunicazione e della pubblicità a nuovi livelli internazionali.

Un altro pezzo del puzzle importante é la lotta contro l’evasione fiscale, nonostante i risultati poco promettenti. Altrettanto fondamentale é la pressione fiscale, sia sui cittadini che sulle imprese. Dopo i rincari degli ultimi mesi e l’inflazione rampante, l’ufficio studi della Cgia ha annunciato che la pressione fiscale italiana ha raggiunto il 43,8%. Invece, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha registrato un aumento delle entrate erariali di 37 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2022, di cui oltre 17 miliardi provengono da IVA e 5,5 miliardi da Irpef.

A giugno, la Banca d’Italia ha pubblicato un quadro generale sull’economia veneta nel 2021. Un dato positivo è l’aumento del prodotto regionale, che é cresciuto di oltre il 7%, un recupero deciso rispetto al 2020. Però, dall’altro lato, è rallentata l’attività manifatturiera anche perche l’approvvigionamento delle materie prime é sempre più difficile. Nonostante tutto questo, il settore delle esportazioni ha registrato una forte crescita, anche nei primi mesi del 2022.

Due settori che hanno migliorato i loro numeri sono stati quello edile e quello turistico. Il primo ha beneficiato di agevolazioni statali come il Superbonus 100 mentre il secondo settore ha tratto vantaggio dal rilassamento delle restrizioni Covid-19. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, sono aumentati i posti a tempo determinato ed é diminuito il ricorso alla Cassa integrazione.

Insomma, tra alti a bassi, l’economia della regione dá segnali di ripresa. Secondo l’Osservatorio MECSPE, le imprese venete scelgono di usare i fondi ricevuti dello stato e della regione per investirli nel processo di digitalizzazione e in nuove tecnologie come la robotica e il cloud computing. Non manca l’attenzione verso la sicurezza informatica, la cyber security. Infatti, gli attacchi di hacker e le minacce online non colpiscono solo i cittadini. Attacchi digitali come il ransomware e la violazione di dati colpiscono anche le imprese venete e le istituzioni. Giá nel 2020 il costo di queste minacce online era impossibile da ignorare. In media, un attacco di violazione dei dati, costa ad un’azienda 2,90 milioni di euro in Italia, come riporta lo studio de Cost of a Data Breach. Nel mondo, l’80% di questi attacchi hacker ha portato a esposizione dei dati personali dei dipendenti. Tutto questo é possibile perche, spesso, le imprese non hanno un team di sicurezza digitale e gli hacker sfruttano gli errori di configurazione dei server cloud.

Senza dubbio, il numero di attacchi hacker é aumentato negli ultimi anni, fino ad arrivare ad oltre 1575 nei primi mesi del 2022. L’Ulss 6 Euganea di Padova é stata una delle vittime prescelte. Gli hacker sono riusciti a rompere le difese della piattaforma, rubando i dati di utenti e pubblicandone una parte sul dark web per poi chiedere un riscatto per poter ritornare il resto delle informazioni intatte. Online, non sono solo gli attacchi hacker ad essere aumentati. Sono cresciute anche le truffe verso i consumatori, come prova la truffa del pellet che ha colpito il Veneto. Un SMS con un’offerta imperdibile, un link da seguire e un pagamento anticipato. Solo che l’ordine non arriva mai e non esistono rimborsi o resi.

Il costo di queste minacce digitali può avere un impatto significante sulla ripresa dell’economia veneta. Ma, con i giusti strumenti di protezione, é possibile tutelarsi e non frenare la corsa verso la crescita.

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