Addio a Tullio Pozzan, lo scienziato che ha scelto il Veneto

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Il mondo della scienza piange la scomparsa di Tullio Pozzan. E, per una volta, per mondo s’intende letteralmente la comunità scientifica internazionale. Docente universitario, direttore del neonato dipartimento di Biomedicina dell’Università di Padova, membro della Royal Academy: per il suo «curriculum» rimandiamo alla fine dell’articolo.

Più volte è stato candidato al premio Nobel per i suoi studi. Nonostante il suo valore e le tante offerte, Pozzan è sempre rimasto in Italia, nel suo Veneto. Se ne è andato sabato 15 ottobre: da pochi anni in pensione, sempre attivo e curioso, una velocissima malattia gli è stata fatale.

«Una notizia tristissima per l’intera comunità scientifica mondiale. La scomparsa di Tullio Pozzan, così repentina, lascia attonita l’Università di Padova – afferma Daniela Mapelli, rettrice dell’ateneo patavino -. Come ha ricordato Rosario Rizzuto, mio predecessore e fraterno amico del professor Pozzan, se ne va uno scienziato curioso, di grandissima onestà intellettuale e rigore nelle sue ricerche. Pur avendo un curriculum scientifico che avrebbe potuto far tremare i polsi, la sua grande umanità sapeva mettere a proprio agio chiunque si trovava a lavorare o confrontarsi con lui. Avrebbe potuto andare all’estero, ma ha scelto di rimanere in Italia per portare avanti le sue innovative ricerche. Sono certa che il suo ricordo rimarrà nel tempo: a parenti e amici vanno le condoglianze di tutto l’ateneo»

La carriera di Tullio Pozzan

Nato a Venezia nel 1949, si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1973. La sua attività scientifica si è caratterizzata negli ultimi 25 anni per un approccio multidisciplinare allo studio dei meccanismi di regolazione dei secondi messaggeri e sullo studio di come le alterazioni nei meccanismi di segnalazione siano coinvolte nei fenomeni patologici. Dopo un periodo di formazione all’Università di Padova ha trascorso un periodo di tre anni presso l’Università di Cambridge (UK) e rientrato a Padova ha costituito un gruppo di ricerca che ha sviluppato nuove e rivoluzionarie metodologie per la misura dei secondi messaggeri oggi ampiamente utilizzati nella comunità scientifica e nell’industria Biotecnologica e Farmaceutica. Nominato Prof. Ordinario nel 1986, ha diretto il Dipartimento di Scienze Biomediche Sperimentali dell’Università di Padova per 12 anni, ha partecipato alla fondazione dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare che ha poi diretto per 6 anni. Dal 2009 al 2019 ha lavorato anche presso il CNR, prima come Direttore dell’Istituto di Neuroscienze e poi come Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche, la struttura di coordinamento di tutte le attività in campo medico e biologico del CNR (che conta 16 istituti e piu’ di 1500 dipendenti a tempo indeterminato). Le ricerche degli ultimi anni sono state focalizzate principalmente sulla comprensione dei meccanismi patogenetici delle malattie neurodegenerative, in particolare nelle forme genetiche di Alzheimer. In questo campo il Prof. Pozzan e i suoi collaborativi hanno potuto dimostrare che alterazioni dei meccanismi che controllano i segnali nelle cellule cerebrali sono caratteristiche, e precocemente osservabili, in modelli sperimentali di Alzheimer su base genetica. Per la sua attività scientifica Tullio Pozzan ha ricevuto numerosi riconoscimenti, i piu’ importanti sono: Membro EMBO, Premio Feltrinelli per la Medicina, Membro dell’Accademia dei Lincei, Membro della National Academy of Sciences degli USA, Membro della Royal Society del Canada e Membro della Royal Society Inglese. Le sue pubblicazioni hanno ricevuto piu’ di 52.000 citazioni con un h-index di 120.

(biografia da sito Telethon)

(foto da wikipedia)

 

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