Inflazione, in fumo 8,3 miliardi dei conti correnti veneti nel 2022

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Il costo dell’inflazione sui risparmi degli italiani si aggira attorno ai 92 miliardi di euro. È il calcolo realizzato dall’ufficio studi della Cgia di Mestre, sulla base dei depositi che le famiglie italiane custodivano a inizio 2022 nei conti correnti, e applicando un tasso di inflazione stimata per il 2022 pari all’88%, valore intermedio tra la crescita dell’indice NIC registrato dall’Istat nei primi nove mesi del 2022 (+7%) e l’inflazione registrata nel mese di settembre 2022 (che sfiora il +9%).

A pagare il conto più salato sono le famiglie residenti nelle grandi città, dove il caro vita si fa sentire maggiormente: a Roma, infatti,  l’inflazione “erode” 7,42 miliardi di euro di risparmi familiari, a Milano 7,39, a Torino 3,85, a Napoli 3,33, a Brescia 2,24 e a Bologna 1,97. Tra le meno esposte, infine, scorgiamo la provincia di Enna con 156 milioni di euro, Isernia con 153 e Crotone con 123. A minori depositi, minore costo dell’inflazione in termini assoluti.

Le province venete in questa classifica dell’inflazione stimata si posizionano subito dopo i primi dieci posti. Padova è undicesima con un’erosione pari a 1,6 miliardi di euro, seguita da Verona con 1,58, Treviso con 1,57, al sedicesimo posto Vicenza con 1,46 miliardi, al diciottesimo Venezia con 1,32 miliardi. Più staccate Belluno (385 milioni di euro di risparmi persi per l’aumento dei prezzi) e Rovigo (366 milioni). Il totale ammonta a 8,3 miliardi di euro.

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