Tav a Vicenza, il caso espropri: 200 famiglie dovranno traslocare in 18 mesi

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Il caso Tav riemerge prepotente a Vicenza. Il 13 settembre il Comune ha pubblicato il progetto definitivo, realizzato dal general contractor Iricav Due per conto di Rfi, del secondo lotto “attraversamento di Vicenza” che comprende il raddoppio dei binari sulla linea Milano-Venezia – da due a quattro – e una serie di opere di viabilità nella parte ovest della città, fino alla stazione ferroviaria nel centro storico. Il lotto interviene su un tratto di binari di 6,2 chilometri, e non comprende tutta la parte orientale della città, a est della stazione, verso Padova.

Il progetto, che si può consultare a questo link, proprio perché prevede di raddoppiare il numero di binari nel pieno del centro abitato, comprende un gran numero di demolizioni: sono ben 105 le voci presenti, per una superficie totale di 62.316 metri quadri di superficie da abbattere. I quartieri più colpiti sono quelli di San Lazzaro, San Felice e Ferrovieri, i più popolosi della città, con diversi condomini che dovranno essere abbattuti per lasciare spazio al cantiere e successivamente ai binari e alle nuove strade previste dal progetto.

Il 22 settembre si è svolto un primo incontro tra Iricav Due, Comune di Vicenza e i proprietari degli edifici che verranno demoliti, i quali verranno espropriati e dovranno trovare un’altra abitazione entro 18 mesi, tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024. Secondo quanto emerso durante l’incontro, sono circa 200 gli appartamenti che dovranno essere reperiti sul mercato dagli espropriati. Tanto che c’è il timore che possa generarsi una bolla speculativa con l’impennata dei prezzi per affitti e compravendite immobiliari in città.

E mentre in città c’è chi manifesta contro l’opera, sostenendo che apporterà disagi maggiori dei benefici previsti – martedì 20 settembre circa 500 persone hanno partecipato a una fiaccolata nel quartiere dei Ferrovieri –, il comune ha indetto per martedì 27 settembre un’assemblea pubblica al Teatro Comunale per illustrare il progetto definitivo e rispondere alle domande della cittadinanza. L’assemblea sarà anche trasmessa online, è possibile iscriversi sul sito del comune per partecipare.

Sul punto interviene anche la Camera del lavoro provinciale. La priorità dovrà essere «la massima riduzione dell’impatto dell’opera e dei lavori sui quartieri, in particolare ai Ferrovieri – dichiara il segretario generale della Cgil di Vicenza Giampaolo Zanni –. Questo diremo al Sindaco nel confronto e su questo, se non verranno accolte le nostre osservazioni, siamo pronti a dare battaglia, perché la città di Vicenza non deve essere devastata dall’opera».

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