Pausa pranzo con Cibuspay, l'esperienza del ristoratore: «Pagamento sicuro ogni settimana»

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Pagamenti settimanali e non più dopo novanta giorni, assistenza immediata in caso di problemi e fatturazione non più a carico del ristoratore. Sono alcuni dei vantaggi immediati che Paolo Nardon, ristoratore di Mezzolombardo, in Trentino, sta sperimentando da quando due aziende del territorio hanno abbandonato il sistema dei tradizionali buoni pasto cartacei per entrare nel circuito di Cibuspay, l’app nata in Alto Adige che permette di gestire in maniera del tutto innovativa il sistema delle mense aziendali diffuse.

Casa Nardon, un’attività familiare

«Qui a Mezzolombardo ci sono un paio di aziende che si appoggiano a Cibuspay, per un totale di circa 250 addetti tra impiegati e operai, e da quando sono entrate anche io nel circuito mi trovo benissimo», spiega Paolo Nardon, titolare del bar ristorante Casa Nardon, attività da 40 coperti più 16 all’esterno durante la bella stagione.

«A mezzogiorno il settanta per cento dei miei clienti utilizza buoni pasto, forniti dal Comune, dalle scuole o dalle aziende private – racconta Paolo –. Noi però facciamo fatica ad accettarli, e tra i miei colleghi siamo in pochi a farlo. Se tutto va bene, il pagamento arriva dopo sessanta giorni, ma la gestione amministrativa è complessa e succede spesso, strano ma vero, che a fine mese le società che emettono i ticket sono in full, così passano altri trenta giorni per i pagamenti».

Fatturazione e assistenza

Con Cibuspay, invece, è tutta un’altra musica. L’azienda tramite l’app carica direttamente nel profilo del dipendente la cifra mensile per i pasti, che questi utilizza per pagare digitalmente (senza recarsi alla cassa) il pranzo che consuma. Un sistema che per i ristoratori si traduce in vantaggi tangibili: «Il pagamento avviene settimanalmente – spiega Nardon –. C’è un costo un po’ più alto sulle commissioni ma rimane comunque conveniente, anche perché la fatturazione è tutta a carico dei gestori dell’app. Inoltre, l’assistenza è immediata. Una sera mi è capitato di avere il computer bloccato e non riuscivo a confermare i pagamenti dei clienti. Ho telefonato e hanno fatto tutto direttamente loro. Sono molto bravi nel gestire i rapporti con i clienti. Se fossi per me, abbandonerei i ticket cartacei e passerei esclusivamente con loro».

E da ristoratore, Paolo Nardon non può fare a meno di notare che anche per i clienti, gestire così la pausa pranzo, è decisamente meglio: «Li vedo seduti tranquilli al tavolo, quando finiscono tirano fuori il telefono, pagano quello che devono pagare e se ne vanno. Tutti gli altri devono fare la fila alla cassa. Anche così la pausa pranzo diventa più rilassante».

Foto Shutterstock

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