La crisi ucraina spinge i costi delle stalle: +60% nel 2022

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La guerra in Ucraina ha causato un aumento dei costi dell’energia e sopratutto dei mangimi per animali, comportando un incremento complessivo delle spese di gestione delle stalle del 60%. Principalmente colpite le 5 mila stalle della produzione di prosciutti di Parma e San Daniele.

In Italia la filiera della norcineria rappresenta 20 miliardi di fatturato e più di 100 mila posti di lavoro. Il Veneto, in particolare, vanta più di 800 mila capi destinati a produzioni Dop allevati da quasi 1500 imprese. Gli allevatori sono alle prese con la minaccia della peste suina, portata dai cinghiali, che ha causato l’abbattimento di migliaia di maiali sani. A questo si sono aggiunti i rincari dovuti alla crisi ucraina e l’aumento delle spese burocratiche del circuito Dop, a carico dei produttori.

«Una situazione difficile e ingiusta da risolvere prima possibile con la razionalizzazione delle procedure burocratiche di controllo. Una maggiore efficienza garantirebbe sempre la qualità delle nostre produzioni e permetterebbe alle aziende di continuare a lavorare per garantire i rifornimenti alimentari alle famiglie e difendere la sovranità alimentare del Paese in un momento storico delicato come quello che stiamo vivendo a causa della guerra in Ucraina», illustra Ettore Prandini, presidente della Coldiretti.

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