Elezioni, Paglini (Cisl Belluno-Treviso) boccia la flat tax

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In vista delle elezioni del 25 settembre, il segretario generale della Cisl Belluno-Treviso, Massimiliano Paglini, ha proposto una riflessione rivolta ai candidati. Il segretario ha iniziato citando il nono articolo della Costituzione, incentrato sulla tutela dell’ambiente e della biodiversità, recentemente modificato con l’aggiunta della formula “nell’interesse delle future generazioni“. E boccia le proposte di flat tax, bandiera in particolare della Lega.

Paglini, a nome di Cisl, si è appellato alle varie forze politiche affinché diano importanza a chi verrà, prendendo decisioni che abbiano un impatto deciso. L’auspicio del segretario generale è che esse «non si limitino a formulare slogan e propaganda a basso prezzo per assicurarsi qualche voto in più, ma abbiano coraggio – troppo spesso mancato in questi ultimi trent’anni – di mettere in campo una visione più ampia nelle decisioni politiche, considerando la debolezza e la vulnerabilità degli interessi delle generazioni future, scardinando la tendenza della politica, della democrazia e dell’economia a essere schiacciate sulle esigenze del presente. Una cosa è ormai certa: non c’è più tempo, e non solo per gli aspetti climatici. Bisogna smetterla di promuovere illusioni e promesse irrealizzabili. Dopo trent’anni di mancata crescita, di occasioni di sviluppo perdute, di aumento abnorme del debito pubblico, per 18 mesi avevamo cominciato ad assaporare il gusto della normalità, per quanto fossimo, come tutt’ora, in una situazione straordinaria con la pandemia non ancora conclusa e una guerra alle porte di casa».

Sì a Draghi, no alla flat tax

Da Paglini arriva un giudizio positivo sull’esperienza del governo Draghi: «Avevamo iniziato a gustare il valore della responsabilità, con una grande coesione delle forze politiche a supporto di un governo di unità nazionale che mai si era visto prima – scrive l’esponente sindacale –, generatore di credibilità internazionale, di fiducia dei mercati e degli investitori, di crescita economica, di dialogo e concertazione con le forze sociali, come non si vedeva proprio da oltre tre decadi. Per essere normale, l’Italia ha bisogno di credibilità interna ed esterna e di maggior giustizia sociale, che non passa attraverso la flat tax (una tassa che favorisce le fasce più abbienti della popolazione) ma attraverso – una volta per tutte – una seria lotta all’evasione fiscale, ai privilegi e alle baronie. Il nostro Paese ha bisogno di certezze e di stabilità, a partire dalla sua collocazione euro-atlantica e dalla consapevolezza che senza politiche energetiche e di sviluppo sostenibili le prospettive, anche di breve termine, per famiglie e imprese saranno dirompenti e imprevedibili.»

Il segretario si è poi spostato sull’argomento lavoro, affermando la necessità di una nuova forza-lavoro nell’immediato, sia per favorire la crescita economica e lo sviluppo, sia per «governare flussi migratori utili al funzionamento e al mantenimento delle imprese sul territorio e per far funzionare servizi pubblici, a partire dalla sanità.»

«L’Italia – ha concluso Paglini – ha bisogno di giustizia ed equità a partire dalla tutela delle pensioni più basse, non con promesse propagandistiche, ma attraverso certezza del recupero del potere di acquisto e un sistema previdenziale che rimuova squilibri ed eccessi finora ma presi per mano. In sostanza, questo Paese ha bisogno di responsabilità verso le future generazioni, che significa responsabilità verso il proprio futuro e la capacità di cambiare e di uscire dalla politica urlata e demagogica.»

In foto: Massimiliano Paglini

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