Frodi creditizie, in Veneto quasi 3 casi al giorno nel 2021

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L’osservatorio sulle frodi creditizie realizzato da Crif-MisterCredit registra oltre 28 mila casi in Italia nel 2021, con un aumento del 31% rispetto all’anno precedente. Danno stimato si aggira attorno ai 125 milioni di euro, in linea con la rilevazione precedente. Se, infatti, sono aumentati i casi è diminuito invece l’importo medio frodato, che si attesta sui 4350 euro (-23,3%). In Veneto sono stati registrati 1159 casi, quasi 3 al giorno. Dato che posiziona la regione decima in Italia in questa speciale classifica. Le province più colpite sono Venezia (255 casi) e Verona (229), seguite sopra quota duecento anche da Vicenza (217) e Padova (200). Leggermente meglio Treviso (179) mentre situazione più che positiva per Rovigo (57) e Belluno (22).

«Il fenomeno delle frodi creditizie perpetrate attraverso un furto di identità è in continua evoluzione, con le organizzazioni criminali che si avvalgono di tecniche sempre più sofisticate che spesso il singolo consumatore non è in grado di rilevare. Dopo aver registrato un calo nel 2020, a causa del lockdown e della contrazione delle operazioni di finanziamento, con la ripresa della normale operatività nel 2021 i casi sono immediatamente tornati a crescere. Non bisogna quindi abbassare la guardia perché il più frequente ricorso all’e-commerce, l’accelerazione nell’utilizzo delle carte di pagamento e la digitalizzazione di molti processi possono determinare un ulteriore innalzamento dei rischi e una impennata dei casi»  commenta Beatrice Rubini, Executive Director della linea Mister Credit di CRIF.

Anatomia delle frodi

I settori più colpiti sono quelli dei prestiti e finanziamenti. I truffatori rubano l’identità del malcapitato per poi utilizzarla per ottenere sovvenzioni con cui acquistare beni o servizi. Sovvenzioni che non verranno però mai restituite, facendo così che il debito ricada sul truffato. In netto aumento le truffe su importi inferiori a 1500 euro e tra i 5 mila e 10 mila. Crescono anche quelle riguardanti cifre superiori ai 10 mila, sintomo che si punta al colpo grosso o a furti di basso importo più difficilmente tracciabili o denunciati.

A generare questo aumento contribuisce in larga parte l’e-commerce e l’acquisto on-line, sottoposti a meno controlli ed eseguiti più a cuor leggero, con le frodi sulle carte di credito che aumentano del 60%. I beni maggiormente acquistati tramite queste truffe sono elettrodomestici (40%) elettronica o telefonia (9%) auto e moto (9%) arredamento (6%).

Gli uomini rappresentano la maggioranza delle vittime (63,5%) specialmente se under 30. La fascia 41-50 anni è la seconda più colpita mentre minuiscono le frodi a danni degli over 60.

Un dato positivo è la crescente velocità di scoperta delle truffe, infatti il 42,4% dei casi viene scoperto entro sei mesi contro il 36,3% del 2020.

I consigli degli esperti

«Spesso la vulnerabilità alle frodi è accresciuta da comportamenti a rischio da parte delle vittime. Ad esempio la disinvolta pubblicazione sul web e sui social di dati anagrafici e identificativi oppure di informazioni personali. Questo possono successivamente essere utilizzate dalle organizzazioni criminali per ricostruire false identità. Per questo è indispensabile che i consumatori pongano la massima attenzione nel proteggere adeguatamente la propria identità digitale. Attivare un sms di allerta per controllare le transazioni con la carta di credito o sistemi che avvisano tempestivamente nel caso i dati personali vengano utilizzati per chiedere un finanziamento o se stiano indebitamente circolando sul web», consiglia Beatrice Rubini.

 

 

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