Frodi creditizie, in Veneto 536 i casi registrati nel primo semestre 2020

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Veneto, sono stati 536 i casi di frodi creditizie registrati nel primo semestre 2020, dato che posiziona la regione al 9° posto della graduatoria nazionale guidata da Campania (con 1.530 casi), Lombardia (con 1.345 casi) e Lazio (1.322 casi).

Anche nel primo semestre 2020, infatti, le frodi creditizie mediante furto di identità – con il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene – continuano ad avere un impatto non trascurabile sul credito alle famiglie.

Frodi creditizie, a Verona e Padova il maggior numero di casi

L’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità realizzato da CRIF-MisterCredit evidenzia infatti che, nel periodo di riferimento, in Italia i casi rilevati siano stati oltre 11.200 per un danno stimato che supera i 65 milioni di Euro, mentre l‘importo medio della singola frode si è attestato a 5.792 €, in aumento del +24,2% rispetto a quello rilevato nei primi sei mesi del 2019.

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il lockdown e le misure di restrizione adottate per contenere la diffusione del contagio da COVID-19 hanno portato a una maggiore difficoltà ad effettuare frodi “fisiche” in banca e nei punti vendita ma l’avvicinarsi delle festività di fine anno suggerisce di non abbassare la guardia.

A livello provinciale per la regione Veneto, il maggior numero di frodi creditizie è stato registrato nelle province di Verona e Padova, entrambe con 111 casi, che precedono Venezia, con 104 casi, e Vicenza, con 93. Seguono Treviso a 73 casi, Rovigo a 28 e Belluno a 16.

Vittime e modalità di truffa

La maggioranza delle vittime sono uomini (63,7% dei casi). Relativamente alla distribuzione per fascia di età, quella nella quale si rileva il maggior incremento percentuale delle frodi nel primo semestre 2020 è quella degli over 60 (+16,6%) seguita dai 51-60enni (+10,3%). In termini assoluti, tuttavia, la fascia più colpita resta quella dei giovani tra 18 e 30 anni, coinvolti in circa 1 caso di frode su 4.

Tra le forme tecniche di credito in cui si registra il maggior numero di eventi fraudolenti spiccano i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (quali auto, moto, articoli di arredamento, elettronica ed elettrodomestici, energie rinnovabili), che continuano a rappresentare la metà del totale.

Al secondo posto per numerosità si trovano le frodi sulle carte di credito, che spiegano un quinto del totale delle frodi (precisamente il 20,4%), seguite da quelle legate ai prestiti personali, in aumento rispetto allo scorso anno, con una quota del 10,6%.

Infine, un vero e proprio boom ha interessato i finanziamenti fraudolenti tramite fidi di conto, che, anche se rappresentano solamente il 3,6% del totale dei casi, risultano più che raddoppiati rispetto ai primi sei mesi del 2019.

 

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