Zoppè di Cadore, acquisti online nel negozio di alimentari con una «vetrina digitale di prossimità»

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Zoppè di Cadore guarda al futuro e nell’unico negozio di alimentari del paese arriva Proxima, l’innovativa vetrina digitale che facilita l’accesso a molteplici prodotti e servizi inaccessibili in molti paesi di montagna. L’inaugurazione del dispositivo, il primo in Veneto, è in programma per lunedì 28 febbraio.

Voluta dall’Amministrazione Comunale di Zoppè di Cadore, Proxima è importante per la sopravvivenza dell’alimentari che, dopo tre anni di chiusura, è stato riaperto a fine dicembre 2021, grazie all’istituzione di una cooperativa di consumo costituita da cento soci, ovvero la metà degli abitanti del paese. L’introduzione alla vetrina digitale permetterà al piccolo negozio di riconquistare la propria centralità e di continuare a dare un servizio ai duecento residenti ai piedi del Monte Pelmo.

Commenta Paolo Simonetti, sindaco di Zoppè, il più piccolo comune della provincia di Belluno: «Abbiamo introdotto Proxima con l’obiettivo di creare connessioni e salvaguardare la vita della nostra piccola comunità e del nostro negozio di alimentari, che per noi è vera e propria linfa vitale, poiché è l’unico erogatore di servizi. In un paese piccolo come il nostro, un esercizio commerciale non può permettersi di avere un magazzino fornito e questo aspetto rende difficile la sua sopravvivenza. Ecco quindi che Proxima consente di ampliare l’offerta con molteplici prodotti e servizi, per diventare punto di riferimento per gli abitanti».

Proxima è un progetto inedito, sviluppato dalla cooperativa per lo sviluppo locale Cramars di Tolmezzo (UD), l’impresa sociale Melius, e finanziato dalla Fondazione Friuli, avviato il mese scorso nelle terre alte friulane e ideato con allo scopo di restituire centralità e forza ai negozi di prossimità situati nelle aree interne.

Si tratta di un’evoluta vetrina digitale che permette di avere molteplici prodotti e servizi a un passo da casa. Si tratta di uno speciale totem interattivo dotato di schermo con tecnologia touch che consente di fare acquisti o prenotazioni online attraverso un software chiaro ed estremamente intuitivo.

Aggiunge il sindaco Simonetti: «A pochi giorni dalla sua installazione e nonostante l’età media elevata dei nostri abitanti, Proxima sta suscitando grande curiosità. La comunità ha compreso che per noi questa innovazione rappresenta l’opportunità di mantenere la qualità della nostra vita, potendo reperire a due passi da casa – o ricevere addirittura a domicilio – prodotti e servizi di uso quotidiano».

L’utilizzo di Proxima è semplice e comodo, studiato per permettere agli abitanti delle aree interne di ricevere comodamente nella propria località e nell’arco di 24 ore tutto ciò di cui hanno bisogno: basta selezionare il prodotto o il servizio, la data di consegna prevista, e confermare l’acquisto. La disponibilità al ritiro in negozio verrà automaticamente notificata via email o sms.

Smartphone, app, connessione a internet, o tutto ciò che spesso rappresenta un limite per le persone più anziane o meno abituate a interagire con strumenti tecnologici, non sono assolutamente necessari. È sufficiente recarsi nell’attività commerciale che ospita Proxima e sottoscrivere un abbonamento mensile o annuale: la versione base dà accesso all’acquisto di prodotti e prevede il ritiro della merce in negozio, mentre la modalità Premium dà il diritto alla consegna a domicilio e anche alla prenotazione di molteplici, ulteriori servizi che saranno di volta in volta personalizzati in funzione alla disponibilità del negoziante.

La risposta a un’esigenza reale

Spiega Vanni Treu, responsabile del progetto per Cramars: «Nei primi mesi del 2021 abbiamo condotto un’indagine intitolata Gli ultimi. Forme di welfare comunitario, finanziata da Intesa Sanpaolo, da Fondazione Friuli, e sostenuta dall’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (ASU FC) e dall’Azienda sanitaria Friuli Occidentale (AS FO).

L’indagine ha fatto emergere la disponibilità dei gestori dei negozi di prossimità alla plurifunzionalità commerciale e all’innovazione digitale per corrispondere alle esigenze degli abitanti. Una condizione dovuta anche alla pandemia da Covid-19, che ha cambiato le scelte di consumo e i vincoli allo spostamento, portando a riscoprire i luoghi vicini, il senso del vicinato e i legami con la comunità, e conferendo nuova importanza ai piccoli negozi di montagna, percepiti come presidio locale di vitalità e socialità per contrastare lo spopolamento del territorio».

Prosegue Treu: «Le comunità che vivono lungo tutto l’arco alpino sono accumunate dalle medesime esigenze, perciò riteniamo che l’indagine che abbiamo condotto possa essere una guida per identificare le necessità di tutte le aree interne italiane. I gestori dei piccoli negozi hanno manifestato la voglia di innovare perché hanno ben chiare le proprie potenzialità di vendita ed erogazione di servizi. Hanno un legame con la comunità che si è rafforzato durante pandemia, un aspetto che oggi con Proxima possiamo valorizzare, senza dimenticare l’aspetto umano»·

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