Agriturismi, fatturato dimezzato durante le festività per le quasi 1500 aziende venete

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Sci alpino e nordico ma anche tante altre attività come ciaspolate,  discese in slittino ed escursioni con slitte trainate da cavalli: sono queste alcune offerte organizzate dagli imprenditori agricoli che gestiscono agriturismi, rifugi e malghe sulle montagne venete. È quanto afferma Coldiretti che sottolinea come gli agricoltori abbiano saputo valorizzare quanto la natura mette a disposizione aggiungendo abilità e competenze professionali. Nel bellunese ad esempio – fa sapere Coldiretti – gli operatori agricoli promuovono dalle passeggiate sulla neve come quelle scelte dagli ospiti della Piccola Baita di Falcade, avventurose per grandi e piccini le discese con slittino a Malga Federa in quel di Cortina d’Ampezzo, suggestive le gite con le slitte trainate dai cavalli a Padola quanto rigeneranti le salite con le pelli di foca (scialpinismo) a Malga Coltrondo in Comelico.

Possibilità sportive e ricreative adatte a tutte le età e per ogni capacità favorite dalla presenza della neve annunciata dal meteo proprio nei prossimi giorni. Di qualità e a km zero gli spuntini e ristori preparati per i turisti con prodotti locali. Cibo genuino  e accoglienza tipica dei cuochi contadini che animano le realtà agrituristiche che a causa dell’emergenza sanitaria e dell’ondata dei contagi – spiegano da Coldiretti Belluno – durante le festività  hanno dimezzato il fatturato del 50%.

In Veneto sono quasi 1500 le aziende agrituristiche per la maggior parte situate in pianura un terzo in collina e 250 in montagna. La disponibilità è di 44,8 mila posti a tavola 13mila posti letto. Inoltre 673 malghe custodiscono l’architettura rurale dando forma al paesaggio come espressione dell’identità dei luoghi in una relazione di integrazione tra i sistemi produttivi locali e la conservazione della biodiversità agricola. Dall’Altopiano di Asiago fino alle Dolomiti, passando per la comunità montana della Lessinia, la Pedemontana e le Prealpi Trevigiane il presidio degli agricoltori permette di promuovere nuovi flussi turistici come coesione tra città e campagna in una logica di nuove geografie territoriali. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base degli ultimi dati Istat sulle aziende agrituristiche in Italia che evidenziano la presenza di strutture in ben 4.979 comuni, quasi 2 su tre (63%) presenti sul territorio nazionale. Gli agriturismi – sottolinea l’associazione – spesso situati in zone isolate della montagna o della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio.

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