Empowerment femminile, 70 lavoratrici protagoniste di «Women in progress skill»

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Si è concluso martedì 5 ottobre, alla Fondazione Querini Stampalia, il progetto “Women in progress skills” per la valorizzazione delle professionalità femminili, realizzato da Punto Confindustria Srl e finanziato dalla Regione del Veneto. Competenze tecnico-digitali, skills ibride, abilità di comunicazione, relazione e leadership sono state le principali materie oggetto di approfondimento. Attraverso il percorso di formazione, 70 donne impiegate in 9 aziende hanno avuto modo di sistematizzare le proprie conoscenze e abilità. Questo favorirà la riduzione del gap di genere e consentirà di accedere più facilmente ad eventuali progressioni di carriera. L’iniziativa ha inoltre accompagnato le destinatarie del corso nella gestione del cambiamento, che può interessare diversi ambiti aziendali.

Per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro, ad esempio, i nuovi modelli rispondono sempre più all’esigenza di conciliare la vita privata con quella professionale. Promuovono un’integrazione tra le logiche di guadagno economico e gli approcci orientati alla flessibilità, infine prevedono strumenti di welfare per il sostegno alla genitorialità. Dal terzo rapporto dell’Osservatorio di 4.Manager, del resto, emerge che la parità di genere è un fattore trainante per la società nel suo complesso e per l’economia, in quanto rende le imprese più competitive. La ricerca evidenza che, tra il 1977 e il 2018, il tasso di occupazione femminile nel nostro Paese è aumentato di 16 punti percentuali (dal 33,5 al 49,5).

L’Italia, che ha lavorato a un ritmo più sostenuto rispetto a molti Stati comunitari per colmare il gender gap, si trova tuttavia ancora al 14° posto. Anche la disparità retributiva risulta ancora molto accentuata. La pandemia, tuttavia, ha aperto uno scenario di opportunità. Tra queste anche la possibilità di dare un forte impulso alla valorizzazione dei talenti femminili. Le caratteristiche comportamentali che oggi servono alle imprese sono connaturate nelle donne: capacità di ascolto, di coinvolgimento e di rinnovamento dei processi. “Le competenze femminili sono decisive in azienda – dichiara il Presidente di Confindustria Venezia Vincenzo Marinese –. Per consentire alle lavoratrici di mettere a disposizione il proprio potenziale è necessario avviare una profonda trasformazione culturale. Le nostre imprese hanno già iniziato un percorso in questo senso e sono numerosi gli esempi di realtà che hanno messo in atto eccellenti politiche di welfare per supportarlo. Ora dobbiamo proseguire lungo questa strada e continuare a investire nella sensibilizzazione di aziende e lavoratori, anche attraverso progetti di formazione come quello che si è concluso oggi”. “La valorizzazione delle competenze femminili è uno strumento vitale per la competitività delle imprese. Sono numerose le iniziative che la nostra Associazione ha promosso in questo ambito, a partire dal finanziamento di percorsi di studio nelle materie STEM per giovani allieve. Serve una crescita culturale sul ruolo delle donne nel mondo professionale: dal superamento del concetto di part-time, allo sviluppo di forme di sostegno alla famiglia, per consentire un maggiore equilibrio tra vita privata e lavoro” commenta la Presidente del Comitato PMI di Confindustria Venezia Silvia Bolla.

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