Nasce Tech4Life, la Rete innovativa regionale per l'industria biomedica

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Una rete innovativa per promuovere progetti nel campo della ricerca industriale di nuove tecnologie robotiche in ambito sanitario, e lo sviluppo di dispositivi medici volti al miglioramento del benessere della persona. È stata presentata lunedì “Tech4Life”, la ventunesima rete innovativa d’impresa in Veneto.

«La pandemia ci ha messo di fronte ad una serie di nuove necessità e alla sfida di trovare soluzioni e sopperire carenze in una situazione mai sperimentata prima», ha detto l’assessore regionale allo sviluppo economico, Roberto Marcato, intervenuto in occasione della presentazione del progetto. «La rete innovativa Tech4Life è la pronta risposta del Veneto a tutto questo. Per fare il salto di qualità è stata messa in piedi una rete straordinaria che si occupa esclusivamente di biomedicale, coinvolgendo le Università venete e il mondo delle imprese attraverso Confindustria. La Regione mette le risorse e la rete d’imprese svilupperà gli strumenti».

Alla rete, nata su iniziativa di Confindustria Verona, Veneto Centro e regionale, aderiscono già 58 soggetti, suddivisi in 38 pmi e 10 grandi imprese dell’industria biotecnologica, della produzione di dispositivi biomedici, dell’erogazione dei servizi sanitari e farmaceutica, a cui si aggiungono 7 dipartimenti universitari.

Grazie all’ausilio della domotica e della robotica collaborativa, “Tech4Life” opererà sulla fruibilità degli ambienti di vita privati e pubblici. Particolare attenzione sarà rivolta agli ambienti di cura pubblici e privati con riferimento, ad esempio, al monitoraggio da remoto di casi cronici e ai temi legati alla telemedicina, oltre all’efficientamento delle piattaforme per l’identità digitale del paziente come chiave di accesso alla digitalizzazione delle interfacce di comunicazione degli istituti ospedalieri pubblici e privati con gli utenti. La rete svilupperà i temi dell’assistenza, per una vita indipendente e migliorata, sfruttando le potenzialità tecniche della medicina rigenerativa, predittiva e personalizzata.

Gli obiettivi della rete sono strettamente funzionali al contesto attuale, in cui il crescente fabbisogno sanitario e, conseguentemente i costi che ne derivano, pongono in primo piano il tema della sostenibilità dell’intero comparto. L’innovazione tecnologica in chiave digitale può giocare un ruolo importante nel supportare l’efficientamento del sistema salute, garantendo qualità delle prestazioni e riduzione dei costi, promuovendone la sostenibilità.

«Stiamo lavorando dalla precedente programmazione 2014-2020 per supportare il tessuto imprenditoriale veneto – ha aggiunto Marcato – favorendo nuove ed innovative forme di aggregazione per affrontare le sfide che l’Europa aveva fatto proprie in epoca pre-Covid, ossia rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione e oggi il suo supporto continua attraverso una nuova programmazione 2021-2027 che punta a guidare il mondo produttivo verso una economia innovativa, intelligente e verde. Nel triennio abbiamo messo sul piatto per le 20 reti riconosciute un totale di 56 milioni di euro, 8,5 milioni di euro sono stati messi dalle Università e 32,4 dalle imprese. Ciò significa che, in totale, abbiamo investito 97 milioni di euro in tre anni per sostenere ricerca e innovazione delle nostre aziende, che, come sappiamo bene, sono in prevalenza piccole e medie imprese».

Dal 2016 al 2020 sono state riconosciute dalla Giunta regionale un totale di 20 Reti innovative regionali quali sistemi di imprese e soggetti pubblici e privati, presenti in ambito regionale, operanti anche in settori diversi, e in grado di sviluppare un insieme coerente di iniziative e di progetti rilevanti per l’economia regionale. Un modello organizzativo di sviluppo ha permesso di attivare significative sinergie tra il mondo imprenditoriale e della ricerca anche in un momento difficile quale quello causato dalla pandemia da Covid-19 confermando che le reti stanno diventando learning community e incubatori del cambiamento.

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