Stevanato, dopo Wall Street continua la crescita. Anche grazie al Covid

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Continua la crescita del gruppo Stevanato, colosso dell’industria farmaceutica di Piombino Dese (PD), da metà luglio quotato alla borsa di New York (NYSE). I dati del secondo trimestre del 2021 mostrano un aumento dei ricavi sullo stesso periodo del 20200 del 26%, raggiungendo un fatturato di 204 milioni.

Aumenta anche il margine lordo (+31,2%) e il guadagno netto, che raggiunge i 34 milioni e mezzo. Sorridono anche gli azionisti, perché sale anche l’utile per azione, che arriva a 0,14 euro. Dati sempre riferiti a un solo trimestre, e che in proiezione sull’intero anno rendono un’idea migliore del risultato: circa 820 milioni di fatturato. L’utile per azione si stima possa arrivare intorno agli 0,45 euro.

Aumenta anche il margine operativo lordo. L’Ebitda cresce del 52%, portandosi a 61 milioni di euro.

«È stato un secondo trimestre molto positivo – ha detto il ceo di Stevanato, Franco Moro – con risultati che riflettono la crescente domanda per il nostro portfolio di prodotti, un servizio integrato che risponde alle necessità del cliente lungo tutto il ciclo di vita del farmaco, dallo sviluppo alla distribuzione commerciale. Abbiamo raggiunto una crescita a doppia cifra in tutti i segmenti e in tutte le aree geografiche. Il nostri risultati finanziari riflettono la costante richiesta dei nostri prodotti principali, e in misura minore, il fabbisogno ancora importante dei nostri contenitori per la distribuzione dei vaccini contro il Covid-19».

Stevanato produce le fiale sia dei vaccini Pfizer che di quelli di Moderna. L’azienda stima che circa il 15% del fatturato di questo secondo trimestre del 2021 sia legato al Covid-19.

«Gli ultimi mesi sono stati importanti per il gruppo», ha aggiunto il presidente esecutivo, Franco Stevanato. «Siamo contenti dell’ingresso nel mercato azionario americano, e puntiamo a continuare a creare valore per i nostri stakeholder, dai clienti, ai pazienti, dipendenti, partner e azionisti».

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