Le cellule staminali necessitano di...dieta: la scoperta dell’Università di Padova

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Novità nel campo delle staminali all’Università di Padova: la differenziazione delle cellule, anche nelle prime fasi della gravidanza, è determinata dalla presenza di un amminoacido, la glutammina.

La scoperta è del team guidato da Graziano Martello, responsabile del Laboratorio di cellule staminali pluripotenti dell’Università di Padova dal 2014, in collaborazione con le Università di Torino e la Statale di Milano, è stata pubblicata su «Nature Genetics».

Cellule staminali e glutammina: la scoperta dei ricercatori di Padova

Nello specifico, i ricercatori guidati da Graziano Martello dell’Università di Padova hanno capito che il metabolismo delle cellule staminali di tipo embrionale è condizionato dalla glutammina, un amminoacido che ne determina il corretto funzionamento.

Per capire il ruolo della glutammina, nel corso dello studio, ci si è concentrati sul meccanismo attraverso cui il metabolismo influenza la differenziazione delle staminali embrionali. Il team di ricercatori ha evidenziato come non sia la sequenza del DNA delle cellule a cambiare, ma solo alcune proprietà chimiche: tali variazioni rendono regioni specifiche del DNA meno “attive”.

«Eliminando la glutammina dalla “dieta” delle cellule – commenta il Riccardo Betto, giovane ricercatore dell’Ateneo patavino e prima firma dello studio – o rendendole incapaci di metabolizzarla, le staminali, le cellule che danno origine a tutti i tessuti del nostro corpo, diventano incapaci di differenziarsi correttamente».

Una novità che potrebbe portare a nuove scoperte

Una suggestione che apre lo studio verso nuove potenziali scoperte, confermate dal fatto che i meccanismi descritti in vitro si riscontrano anche negli embrioni di topo da cui esse derivano.

«Questo riscontro ci porta a pensare che la glutammina possa avere un ruolo fondamentale durante le prime fasi dello sviluppo embrionale” – sottolinea Graziano Martello, leader dell’Armenise-Harvard Pluripotent Stem cell laboratory dell’Università di Padova -. In futuro sarà necessario studiare, per esempio, quanto sia importante la corretta assunzione di alimenti con apporto di glutammina dalla dieta durante le prime fasi della gravidanza».

«Questa scoperta può avere ricadute anche nella ricerca sulle patologie, poiché tali meccanismi sono stati osservati anche in cellule tumorali e in altri contesti patologici – conclude il Professor Nico Mitro dell’Università Statale di Milano, esperto di metabolismo cellulare e anche lui vincitore della borsa della Fondazione Armenise Harvard -. Studiare come il DNA della cellula si modifica in risposta a cambiamenti del metabolismo e della “dieta” delle cellule potrebbe diventare una promettente strada per contrastare queste malattie».

In foto Graziano Martello dell’Università di Padova

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