Veneto: con la pandemia cala il valore degli immobili oggetto di mutuo

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La pandemia ha abbattuto il valore degli immobili veneti oggetto di mutuo, sceso del -4,5%. Il dato arriva dall’analisi realizzata da Facile.it e Mutui.it secondo cui la pandemia sembra aver ridotto il valore medio degli immobili oggetto di mutuo o, quantomeno, la capacità di spesa degli aspiranti mutuatari che hanno cercato di comprare casa nella regione.

Nel corso del quarto trimestre 2020 il valore medio degli immobili oggetto di mutuo è infatti diminuito del 4,5% rispetto al 2019, stabilizzandosi a 178.267 euro. A causa del Covid si è passati dal +2,4% annuo rilevato nel primo trimestre al -4,5% annuo del quarto trimestre 2020, quello caratterizzato dal secondo lockdown e relative restrizioni.

Compravendita immobili in Veneto: i mutui provincia per provincia

Capitolo mutui: nel 2020 chi ha chiesto un finanziamento ad un istituto di credito in regione ha cercato di ottenere, in media, poco più di 130.800 euro, valore leggermente superiore rispetto a quello rilevato nel 2019 (+0,8%).

Guardando ai dati su base provinciale emerge che gli importi medi più alti sono stati chiesti dagli aspiranti mutuatari di Verona, che in media hanno cercato di ottenere dalla banca 139.539 euro. Seguono nella graduatoria regionale i richiedenti di Belluno, che hanno chiesto, sempre in media, 136.570 euro e quelli di Venezia (133.279 euro).

Valori sotto la media regionale per gli aspiranti mutuatari di Vicenza (129.984 euro) e Treviso (128.241 euro).Chiudono la graduatoria del Veneto i richiedenti mutuo della provincia di Padova, che hanno presentato domanda di finanziamento per importi medi pari a 125.093 euro e Rovigo (101.021 euro).

I valori medi sono progressivamente calati anche perché in tanti, dopo l’esperienza del primo lockdown, hanno cercato case più ampie e con spazi all’aperto, in zone periferiche o nelle province, dove il costo al mq degli immobili è mediamente più contenuto.

Questo spostamento è confermato anche dagli ultimi numeri sul mercato immobiliare diffusi dell’Agenzia delle Entrate dai quali emerge chiaramente come, nel corso del terzo trimestre 2020, alcune delle principali città del Veneto abbiano visto un aumento significativo del peso percentuale degli immobili acquistati in provincia. A Belluno, ad esempio, nel terzo trimestre 2020 l’86% degli acquisti residenziali è stato fatto fuori dal capoluogo (era l’83% nel terzo trimestre 2019), a Rovigo l’81% (era il 78% nel 2019) e a Verona il 74% (era il 71%). Unica eccezione è Vicenza, area dove il peso percentuale degli acquisti di immobili fuori dal capoluogo è rimasto stabile all’83%.

«Il calo del valore degli immobili oggetto di compravendita è legato a diversi fattori, ma due in particolare hanno avuto un ruolo importante», spiega Ivano Cresto, responsabile BU mutui di Facile.it «Da un lato, la decisione di molti proprietari – specialmente nelle grandi città – di mettere in vendita immobili di piccolo taglio che, prima del Covid, erano destinati all’affitto di studenti, turisti o viaggiatori d’affari; dall’altro il rallentamento delle transazioni causato in parte dalle limitazioni imposte con il lockdown e in parte dalla situazione di incertezza economica.».

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