Superbonus 110%, l’appello degli artigiani: «Documenti dai Comuni in tempi più rapidi»

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Superbonus 110%, non c’è dubbio che il piano di agevolazioni instituito dal Governo sia un’opportunità, però, perchè funzioni al meglio è necessario uno snellimento e una maggiore velocità di elaborazione delle pratiche burocratiche, in quanto l’eccessiva documentazione richiesta rischia di rallentare la macchina organizzativa.

Questo in breve il messaggio lanciato da Confartigianato imprese Vicenza attraverso una lettera ai 114 Sindaci del vicentino. L’obbiettivo è avviare una concreta collaborazione fra imprese e istituzioni, al fine di cogliere pienamente le opportunità del Superbonus 110%.

Superbonus 110%, tentativo di sinergia tra imprese e comuni

Quella del Superbonus 110% è un’occasione unica di riqualificazione del territorio, in ottica di sostenibilità ambientale e di decoro urbano, nonché di messa in sicurezza antisismica del patrimonio immobiliare locale spesso vetusto o abbandonato. Non solo, la misura può fare da volano per tutta la filiera casa che interessa migliaia di imprese, aziende che operano spesso sul territorio e che quindi offrono lavoro e benessere alla comunità.

Considerato che lo Stato è chiamato a uno sforzo di risorse non indifferente, per accedere al Superbonus sono necessari alcuni passaggi che chiedono precisione, competenze e conoscenze spesso fornite solo dagli esperti del settore (professionisti, consulenti fiscali, imprese, enti cessionari del credito d’imposta).

Uno dei primi, e fondamentali, passaggi è l’acquisizione del «titolo abilitativo edilizio» dell’edificio, che presentando diversità con la situazione in essere e oggetto dell’intervento, non consente di beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dal Superbonus, come già avviene anche per agli altri bonus. Uno step che vede coinvolti direttamente i Comuni unici in possesso, o che possono verificare, lo ‘stato’ dell’immobile sul quale si vuole intervenire.

«Da un primo campione di committenti che si è rivolto alle nostre imprese e ai nostri professionisti per valutare la percorribilità del Superbonus 110% – ha spiegato Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza -, emerge che circa il 90% dei potenziali lavori interviene su edifici che presentano difformità edilizie, anche rilevanti».

È quindi facilmente prevedibile che aumenteranno le richieste ai Comuni di verifiche di conformità urbanistica degli immobili e, se necessario, delle procedure per “sanare” eventuali situazioni di abuso che, di fatto, impediscono l’accesso all’agevolazione fiscale. Il rischio è che vi sia una lentezza eccessiva nell’analisi delle pratiche.

La proposta di Confartigianato imprese Vicenza

L’emergenza sanitaria ha costretto molte Pubbliche Amministrazioni, così come previsto dal Legislatore, a ricorrere all’utilizzo dello smartworking, con inevitabili allungamenti delle tempistiche nella richiesta e nell’accesso alla documentazione dei titoli abilitativi, che vanno a ridurre le già ristrette tempistiche previste dall’iter per accedere al Superbonus.

«C’è quindi la necessità – ha aggiunto Cavion – da un lato accedere alla documentazione in tempi rapidi e dall’altro di efficientare le procedure per il rilascio dei titoli abilitativi. Per ovviare a questi ostacoli proponiamo alcuni suggerimenti alle amministrazioni del territorio. Il primo è individuare uno o più referenti, e che siano facilmente reperibili, all’interno delle Amministrazioni che si occupino dell’archivio delle pratiche; il secondo è creare una modulistica che permetta ai tecnici comunali di recuperare la documentazione richiesta in maniera agevole e veloce; il terzo è prevedere accessi agli sportelli nel rispetto delle norme anti contagio in maniera da rispondere al maggior numero di richieste (con appuntamenti cadenzati e su prenotazione); il quarto è effettuare collegamenti in modalità video per ridurre i contatti; il quinto è inviare autonomamente ai richiedenti il materiale già informatizzato, in modo da evitare contatti e perdite di tempo di tutte le parti coinvolte».

 

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