Le stalle soffrono il Covid: dimezzati i consumi di carne e latte

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Il lockdown ha messo in difficoltà l’allevamento veneto mettendo a rischio il patrimonio zootecnico. La chiusura del canale della ristorazione, le fake news e il crollo dei prezzi hanno provocato pesanti ricadute sulle stalle. E’ quanto afferma Daniele Salvagno presidente di Coldiretti Veneto: «Per questo è necessario intervenire subito – commenta Salvagno sottolineando l’intervento immediato a livello nazionale di Ettore Prandini presso il Premier Giuseppe Conte per dare garanzie alle imprese e salvaguardare una filiera strategica e centrale per il sistema agroalimentare».

A soffrire maggiormente è il comparto lattiero caseario, il recente report agroalimentare di Veneto Agricoltura lo evidenzia, la chiusura del canale Horeca con crollo dei consumi fino al 50% e l’azzeramento dei flussi turistici, insieme alla riduzione dell’export (fino a – 15% per il grana padano) hanno causato situazioni di eccedenza di latte (in primavera) con crollo dei prezzi. Il valore del latte alla produzione diminuisce del -6% fermandosi ad una media annua pari a circa 36,5 euro/100 lt.

Anche il comparto da carne regionale ha subito gli effetti del Covid 19seppure in maniera diversa a seconda della filiera produttiva. In forte diminuzione le macellazioni di bovini del -15%, soprattutto dei vitelli a carne bianca che hanno un importante sbocco nella ristorazione nonostante il sostegno della domanda domestica (+4,5% in volume).In crisi il comparto suinicolo regionale – spiega Coldiretti – i costi alla produzione si aggirano su 1,40 euro al chilo, mentre i capi sono pagati 30 centesimi in meno e il prezzo sostenuto dal consumatore al supermercato triplica. Un comparto vulnerabile anche per l’ingresso della produzione estera ancora poco regolamentata.

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Molte famiglie soffrono le difficoltà dovute al contagio. Sul fronte sgravi, vi diamo due buone notizie:

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Da qui la richiesta di Coldiretti affinché vengano individuati quanto prima strumenti di sostegno, aiuti diretti alle imprese e ristori concreti attraverso un confronto che dia risposte agli imprenditori agricoli che con le loro attività devono restare sul mercato. Coldiretti e Filiera Italia stanno già lavorando – ha detto Ettore Prandini – su nuovi progetti di investimento per la zootecnica sostenibile che potranno contribuire al grande sforzo di ripresa del Paese attraverso le risorse europee di Next generation EU e il Recovery Plan. L’emergenza di oggi non può attendere l’orizzonte temporale del Recovery.

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