Appalti, il Ministero conferma: ok per le quote di partecipazione riservate alle imprese locali

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Appalti, ci sarà la possibilità di riservare una quota di partecipazione alle gare per le imprese del territorio, lo annuncia Confindustria Vicenza ai sindaci della provincia: il Ministero delle Infrastrutture e ITACA, l’Istituto per la trasparenza degli appalti, confermano la possibilità di riservare alle imprese locali una quota di inviti alle procedure di gara.

Appalti, far lavorare le imprese locali per favorire la ripresa economica

Affidare, infatti, gli appalti alle imprese locali comporta numerosi effetti positivi, non solo per le «ricadute economiche positive e conseguente rilancio dell’economia del territorio» ma favorisce anche il rispetto delle «misure di contenimento dell’emergenza sanitaria riducendo gli spostamenti, sulle difficoltà logistiche ed organizzative». Lo afferma un documento ufficiale dell’Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale (ITACA) in riferimento a quella parte del D.L.

Semplificazioni in cui si invita a favorire le imprese localizzate nel territorio nel quale si esegue l’appalto. In base a queste indicazioni operative che si aggiungono ad un analogo parere del Ministero delle Infrastrutture dello scorso novembre, la Sezione Costruttori Edili e Impianti di Confindustria Vicenza ha inviato una lettera ai sindaci del Vicentino e alle stazioni appaltanti della provincia per invitare il territorio a sostenere le aziende locali.

«Sono indicazioni che, nel contesto dell’attuale situazione emergenziale che si protrarrà almeno per tutto il 2021 – afferma Luigi Schiavo, presidente della Sezione -, assumono un particolare rilievo in quanto danno un solido fondamento giuridico alla tutela delle piccole e medie imprese del territorio che stanno subendo le conseguenze più gravi della pandemia in corso».

L’appello di Schiavo:«Necessario dare fiducia alle imprese locali»

Chiaramente ci sono dei limiti a questa interpretazione che si intende, scrive ITACA «per i contratti aventi un valore non rilevante rispetto alla soglia di interesse comunitario (oltre 5 milioni di euro, ndr), per i quali, quindi, tenuto conto della natura dell’appalto (es. lavori, servizi di manutenzione, e altri servizi in cui assumono rilevanza i costi organizzativi legati allo spostamento e alla distanza territoriale), la distanza dal luogo di esecuzione inciderebbe sulle spese generali in modo significativo, la distanza della sede legale o operativa dell’impresa assume una rilevanza essenziale».

«Per tale ragione – aggiunge Schiavo – confido che le stazioni appaltanti della provincia vogliano disporre che una quota di inviti alle procedure di gara sia riservata alle imprese aventi sede nella provincia di Vicenza, in misura proporzionata all’importo delle opere da affidare».

 

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