Tecnologia PVD: alla scoperta del quarto stato della materia

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La tecnologia PVD permette di creare dei composti ceramici che vengono depositati sui particolari trattati ricopiando esattamente la morfologia delle superfici. Lo spessore del riporto è tipicamente di pochi micron. I diversi composti ceramici vengono creati all’interno di speciali impianti, in particolari condizioni di vuoto, temperatura e differenze di potenziale, a partire da elementi metallici e gassosi che vengono ionizzati e ricombinati in un plasma, il quarto stato della materia! L’eccellenza nelle tecnologie PVD è uno dei segreti di miniToolsCoating, azienda fondata nel 2001 proprio con l’obbiettivo di realizzare rivestimenti PVD di elevata qualità, applicati a stampi e componenti meccanici oltre che ad utensili per asportazione truciolo.

I parametri di processo sono molteplici e devono essere controllati in maniera estremamente precisa, per garantire la qualità e la ripetitività dei rivestimenti ottenuti. I rivestimenti possono avere diverse strutture, per esempio possono essere monostrato o multistrato, si può arrivare a realizzare sequenze di diversi strati ciascuno con spessore nell’ordine di grandezza dei nano-metri. Si parla in questo caso di nanolayer.

«Durezza, riduzione dell’attrito, resistenza ai diversi meccanismi di usura e inerzia chimica – spiegano gli esperti di microToolsCoating – sono le principali caratteristiche dei nostri rivestimenti. La loro applicazione permette una riduzione dei costi di produzione e un aumento della qualità nel tempo. I nostri rivestimenti aumentano le prestazioni, diminuiscono i fermi tecnici e incrementano la vita di utensili, stampi e componenti meccanici di vario genere».

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