Non solo Covid, così da 10 anni si sgretola l'industria manifatturiera Veneto

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L’industria manifatturiera in Veneto negli ultimi dieci anni ha perso il 14,5% di imprese attive, più della media nazionale. I cali maggiori nelle province di Belluno e Rovigo.Il settore, uno dei comparti strategici del Paese, con il 10,2% di aziende sul totale manifatturiero in Italia, nel terzo trimestre 2020 ha registrato 49.832 imprese attive, in calo del -0,9% rispetto al 2019 e del -14,5% sul 2010 (la media nazionale è del -13%). Ecco il risultato elaborato da Studio temporary Manager, società specializzata nei servizi di temporary management al fianco delle aziende in difficoltà.

Industria manifatturiera in Veneto, il calo: le cause oltre alla pandemia

Un dato che, pur confermando la regione come una delle principali aree produttive del Paese (2a in Italia per numero di aziende manifatturiere), posiziona il Veneto al 7° posto per tasso di calo più marcato dal 2010 a oggi. Le imprese pagano l’assenza di un’adeguata managerialità, specie nelle PMI a conduzione familiare, che costituiscono il cuore del tessuto imprenditoriale della regione

«Il Covid-19 ha generato una crisi globale, che può ‘mordere’ più a fondo e pericolosamente per la sopravvivenza dell’azienda, e questo dipende anche da quanto impreparati si è arrivati alla stessa, se l’azienda porta dietro di sé problemi atavici irrisolti o una finanza gestita poco oculatamente – ha dichiarato Gian Andrea Oberegelsbacher, Socio e AD dello Studio Temporary Manager – La crisi può essere una fonte di stimolo per riguardare alla propria realtà con occhi esterni e non coinvolti affettivamente. In questi casi è importante avere alla guida manager esperti, in grado non solo di rilanciare l’azienda, ma anche di dare nuovi stimoli all’imprenditore stesso».

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Molte famiglie soffrono le difficoltà dovute al contagio, che è tornato a farsi sentire fortemente in questi giorni. Sul fronte sgravi, vi diamo due buone notizie:

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Realtà per lo più familiari, con lacune a livello direttivo, con una visione all’internazionalizzazione talvolta non ben pianificata e una manca di investimenti nel campo dell’innovazione tecnologica. A questi aspetti si aggiunge anche il mancato ricambio generazionale (a cui andrà incontro il 50% delle aziende italiane entro il 2025), dove gli imprenditori, nonostante l’età, sono sempre più restii a pianificare il passaggio del testimone. Una situazione di crisi su cui la pandemia da Covid-19 potrebbe ulteriormente impattare.

I dati provincia per provincia

Tutte le province venete negli ultimi 10 anni hanno registrato un calo delle imprese manifatturiere attive, con valori più alti a Belluno (-19,8%) e Rovigo (-18,1%). Seguono Verona (-16%), Venezia (-15,4%), Treviso (-14,5%), Padova (-14,3%) e Vicenza (-11,3%). Vicenza (11.709 imprese) e Padova (10.019) si confermano, invece, i territori con il numero più alto di aziende del settore.

 

 

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