Veneto, 100 morti in un giorno. E Crisanti attacca tutti

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«Siamo alla follia più totale. Si paragona un test caposaldo per tracciare l’epidemia ad un test di gravidanza» (Radio Capital, 16 novembre) sui test rapidi, mentre una parziale riapertura del Paese a Natale sarebbe «moralmente inaccettabile, il rischio è che si ripeta il casino fatto in Sardegna quest’estate, la seconda ondata di Covid ha fatto un sacco di morti» (Agorà, 17 novembre). Senza entrare in facili polemiche, è un dato di fatto che il professor Andrea Crisanti non si tiri indietro quando c’è da esprimere un parere sui media. La polemica con Zaia è nota ormai (il Corriere del Veneto ha riportato un “me fa pena” in pieno romanesco che dà il senso di come Crisanti veda il Governatore e anche il modo di comunicare), ed è una querelle che è destinata a non finire mai, se non dopo la pandemia.

Crisanti attacca sul vaccino, «ci sono luci e ombre»

Ma proprio nel giorno in cui il Veneto piange 100 morti in 24 ore causa Coronavirus, le parole di Crisanti suonano più affilate. Per il professore, quindi, niente test rapidi, niente riaperture in vista di Natale, bisogna aspettare il vaccino. Sul quale, o meglio sui quali, ha detto Crisanti, «ci sono luci e ombre». «Nessuno di questi vaccini ha chiarito due aspetti fondamentali – ha detto all’AdnKronos -. Primo, se gli anziani sono protette. Secondo, se le persone protette diventano portatori sani per un periodo. Non scommetterei tutto sulla disponibilità di un vaccino il prossimo mese. Sono sicuro che un vaccino arriverà, ma bisogna costruire un sistema di controllo e tracciamento sul territorio per consolidare i risultati dei nostri sacrifici, altrimenti si susseguiranno ondate su ondate».

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Molte famiglie soffrono le difficoltà dovute al contagio, che è tornato a farsi sentire fortemente in questi giorni. Sul fronte sgravi, vi diamo due buone notizie:

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Allora bisogna attaccarsi a qualche fiammella di speranza: i ricoverati causa Covid in Veneto sono 2.091, per la prima volta dopo settimane il numero scende (-3). La speranza è che anche questa ondata possa passare, prima possibile. Sulle polemiche quotidiane, invece, non c’è vaccino che possa tenere.

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