Nido e scuole infanzia Veneto, riapertura il primo giugno. Ecco come

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Riapertura asili nido e scuole infanzia Veneto, le indiscrezioni che già vi raccontavamo da giorni diventano realtà. La Regione, infatti, ha pronto un piano per la ripartenza. Lo ha confermato l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, presentando il piano che verrà presentato alle categorie. La riapertura di asili nido e scuole infanzia Veneto? La data ufficiale è il primo giugno, ma se tutto dovesse andare bene – e i dati sanitari confermarsi buoni (con il dato di contagiosità fra i più bassi d’Italia, come raccontato qui) – c’è il tentativo di forzare la mano e riaprire anche prima. Ma sarà un avvio scaglionato: prima Venezia e Rovigo, poi Padova, Treviso e Vicenza, per finire con Verona e Belluno. Si seguirà l’ordine delle province in base al tasso di contagio. Chi potrà entrare prima? Si darà la precedenza ai bimbi disabili e alle famiglie in difficoltà. Intanto arriva la notizia di un reddito di emergenza per le famiglie e di aiuti per le aziende: qua tutto il dettaglio.

LEGGI: COME OTTENERE IL BONUS BABY-SITTER

L’assessore Lanzarin ha di fatto confermato le anticipazioni:

  • minigruppi di bambini, ognuno seguito da un educatore
  • sanificazione e mascherina per educatori e genitori, non per i bambini
  • solo un genitore ad accompagnare il bimbo, e senza portare giocattoli da casa
  • cambio delle scarpe nel passaggio fuori/dentro scuola
  • dove possibile, restare sempre più all’aperto
  • patto «sociale» con i genitori: devono segnalare eventuali sintomi spia a loro o ai bambini.
  • turni mattina-pomeriggio. Servono risorse quindi per le strutture, come ribadito dalla Lanzarin.
  • campagna di test rapidi, tamponi e sierologici, su genitori e personale.

Asili nido, scuole infanzia Veneto: il nodo della data

Il dibattito è ampiamente in corso, anche a livello nazionale. L’obiettivo del Governo è quello, dove possibile, di riaprire asili nido, scuole per l’infanzia e in generale centri estivi. Questo perché sempre più persone tornano al lavoro e, nonostante il bonus baby sitter (leggi qua per capire come ottenerlo), molti genitori si troverebbero con problemi nella gestione dei loro bambini. Anche perché per i nonni, grande aiuto per le famiglie, è ancora il momento di rimanere a casa, evitando spostamenti, essendo loro la prima categoria a rischio.

Il bonus baby sitter

Il bonus baby sitter, ricordiamo, è un voucher di 600 euro da spendere in servizi di baby sitting, cifra che sale a mille per gli operatori sanitari e le forze dell’ordine, introdotto inizialmente dal decreto Cura Italia del 17 marzo. Secondo i dati dell’Inps, da quando è stato pubblicato sono state presentate 20o mila domande per i congedi parentali e 43mila per il bonus baby sitter.

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