R0 Veneto, il contagio cala. Così il Coronavirus sta perdendo forza

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Il R0 Veneto è fra i più bassi d’Italia. Stiamo parlando dell’indice di contagiosità media di ogni persona con il Coronavirus. Anzi, meglio parlare di Rt, come spiega l’ISS (Istituto Superiore di Sanità). Perché il Ro era l’indice calcolato prima delle misure di chiusura, fotografato sul momento, l’R0 è invece il calcolo nel tempo, durante il periodo di chiusura. Va precisato che le stime possono differire: quelle che riportiamo noi sono quelle dell’Istituto Superiore di Sanità, quindi attendibili. Ma anche altre, che magari hanno differenze di qualche decimale, non è detto siano sbagliate: l’algoritmo per calcolare R0 Veneto (e quello delle altre Regioni) tiene conto infatti di molte variabili, spesso predittive.

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R0 Veneto, la tabella

Ecco i dati che testimoniano, ancora una volta, l’ottimo lavoro fatto dal Veneto nel contenere la pandemia.

 

Il R0 Veneto è infatti di 0,53, uno dei valori minori. Un risultato pari a quello della Lombardia, ed è un ottimo segnale per l’Italia, visto che i primi focolai sono stati proprio nelle due regioni citate. E mentre il Veneto ha contenuto da subito, in Lombardia il Coronavirus è circolato con grande forza e velocità. Sotto Veneto e Lombardia ci sono solo Valle D’Aosta, Calabria, Trentino, Basilica e Umbria. Quest’ultima è l’unica regione che fa segnare un R0 sotto l’0,2%, ovvero quello indicato dal premier Giuseppe Conte per permettere la riapertura degli spostamenti fra Regioni.

Un dato quindi da monitorare: i giorni che arrivano fino al 18 maggio saranno decisivi per poter capire se le riaperture in corso freneranno il calo della pandemia. Se così non fosse, si potrebbe pensare a nuove aperture. Quelle alle quali sta lavorando il Governatore del Veneto Luca Zaia, che ha affermato, parlando in particolar modo di bar, ristoranti ed estetiste: «Ci stiamo lavorando, insieme al Governo, per anticipare le aperture per molte categorie ora ancora chiuse – ha spiegato Zaia -.  Pare ci sia una apertura in tal senso anche per dare una maggiore autonomia delle regioni in tal senso. Se siamo responsabili della salute dei cittadini, è altrettanto vero che il presidente di una Regione possa decidere se aprire».

 

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