Olimpiadi 2026, gli hotel di Cortina "trovano" le camere per gli atleti

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Nella corsa di Milano e Cortina d’Ampezzo verso la candidatura ad ospitare le Olimpiadi invernali 2026, la perla delle Dolomiti rischiava di inciampare su un ostacolo paradossale: la carenza di camere in hotel messe a disposizione dagli albergatori. L’allarme era scattato a inizio aprile, quando al loro arrivo per un sopralluogo gli ispettori del Cio avevano trovato ancora pochi alloggi disponibili.

Ora, a un mese dalla decisione del Comitato olimpico, il pericolo è scampato: «Grazie all’impegno congiunto di Regione, Confturismo e associazioni di categoria locali delle imprese turistiche – dice il presidente della Regione Veneto Luca Zaia –, in pochissimo tempo è stato raggiunto l’obiettivo di garantire la disponibilità di ben l’80 per cento delle camere da letto del territorio provinciale bellunese interessato all’evento, vale a dire 5.786 “accomodation”, facendo un vero e proprio balzo in avanti rispetto a un mese fa quando la disponibilità era pari al 39% per complessive 2.739 camere».

È stato così superato il limite di stanze fissato dal CIO per ospitare nei circa 45 giorni del periodo olimpico atleti, tecnici e l’intero staff delle squadre nazionali, con relativi familiari.

«Obiettivo raggiunto – commenta il presidente di Confturismo Veneto Marco Michielli -. La risposta degli imprenditori del turismo rivela la capacità di saper fare squadra da parte di tutto il territorio, e la consapevolezza della grande opportunità che le Olimpiadi rappresentano. La disponibilità dell’80% delle camere, raggiunta solo nell’ultimo mese, come ha sottolineato anche l’assessore regionale Federico Caner è il frutto dell’impegno della Regione, del mondo associativo e delle imprese turistiche che hanno lavorato a stretto contatto per coprire una tappa fondamentale in questo percorso».

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